Cronache

Assolta in appello dall'accusa di omicidio l'infermiera killer di Ravenna

La Corte d'assise di appello di Bologna ha assolto l'ex infermiera Daniela Poggiali, ribaltando la condanna all'ergastolo in primo grado, dall'accusa di aver ucciso una sua paziente

L'infermiera Daniela Poggiali
L'infermiera Daniela Poggiali

L'infermiera "killer" di Ravenna, condannata in primo grado per omicidio per alcune morti sospette nell'ospedale in cui lavorava, è stata assolta in appello.

L'ex infermiera Daniela Poggiali, 45 anni, era finita alla sbarra per l'omicidio di una sua paziente 78enne, Rosa Calderoni, la mattina dell'8 aprile 2014, a poche ore dal ricovero all'ospedale "Umberto I" di Lugo, nel ravennate.

Nel marzo 2016, l'imputata in primo grado fu condannata all'ergastolo perché riconosciuta colpevole di avere iniettato una dose letale di cloruro di potassio all'anziana. Oggi, invece, la Corte di assise di appello di Bologna ha assolto Daniela Poggiali, ribaltando la decisione dei giudici di primo grado.

Assoluzione perché il fatto non sussiste: così hanno deciso i giudici al termine della camera di consiglio nel processo di secondo grado. La Corte di assise di appello ha anche disposto l'immediata scarcerazione dell'ex infermiera.

Daniela Poggiali, presente in aula al momento della lettura della sentenza, non ha potuto nascondere l'emozione per l'assoluzione disposta dai giudici della Corte di appello di Bologna, dopo circa due ore e mezza di camera di consiglio. Anche le sorelle dell'ex infermiera di Lugo, Barbara e Claudia Poggiali, hanno accolto con le lacrime la decisione dei giudici di secondo grado.

La corte, presieduta dal giudice Alberto Pederiali, ha dunque accolto la tesi difensiva. Il pg Luciana Cicerchia aveva invece chiesto di confermare la condanna all'ergastolo inflitta alla Poggiali in primo grado nel marzo 2016. Determinante per il ribaltamento della vicenda processuale è stata la perizia medico legale disposta, a fine febbraio scorso dai giudici di appello.

I periti avvalendosi di riscontri clinici e di laboratorio non hanno potuto identificare una singola causa patologica naturale a insorgenza acuta tale da causare con alta probabilità la morte della paziente. Tuttavia, allo stesso tempo, il quadro clinico della 78enne, secondo quanto emerso dalla perizia, era "solo in parte compatibile" con una somministrazione letale di potassio.

Dopo l'assoluzione, la Poggiali verrà scarcerata dalla casa circondariale della Dozza di Bologna dove era detenuta nell'ultimo periodo. "Mi hanno dipinta per quella che non sono, adesso mi riprendo in mano la mia vita - ha detto -.

Voglio una vita normale e tranquilla, mamma mia che fatica".

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