Cronache

Aurora, mamma a 12 anni, che invita a non abortire

Aurora Leoni ha scoperto che sarebbe divenuta una mamma all'età di 12 anni, ma ha scelto di non abortire. La sua storia e i perché della sua decisione

Aurora, mamma a 12 anni, che invita a non abortire

Aurora Leoni, quando ha scoperto che sarebbe divenuta mamma, aveva appena dodici anni. La sua storia è stata riportata e raccontata da più di qualche media. Specie da quelli cattolici. Oggi, in piena discussione sulla 194 - un dibattito che, in realtà, non si è mai assopito - abbiamo voluto raccogliere la sua testimonianza. Per comprendere pure come se la passa una giovane donna con una storia controcorrente. La sua vicenda personale però, che potrebbe sembrare ingombrante agli occhi di un osservatore poco attento o sostenitore della causa abortista, le consente, attraverso dei semplici consigli, di essere esempio.

Cercando il tuo nome sui motori di ricerca, si scopre una storia inconsueta... Non hai abortito, pur avendo scoperto che saresti divenuta mamma a 12 anni. Raccontaci di te
"La mia è stata un'infanzia difficile, i miei genitori non sono mai stati presenti. Sono stata affidata al servizio sociale di Forlì, che mi ha collocata a casa della mia nonna materna. All'età di undici anni ho conosciuto, tramite amici, il padre di mio figlio: abbiamo iniziato a frequentarci come fanno tutti gli adolescenti. E nell'agosto del 2011 ho scoperto di essere rimasta incinta".

Come mai hai deciso di non abortire?
"Ho deciso di non abortire perché, come ogni bambina, anche io sognavo di fare la mamma e soprattutto volevo poter dare tutto il mio amore a un bambino. Così come i miei genitori non lo avevano dato a me".

Pensi che la gravidanza in Italia venga tutelata? Qualcuno ti ha aiutata?
"La gravidanza in Italia è abbastanza tutelata. Ovvio: la scelta spetta alla persona, specie se è maggiorenne. Quando ho scoperto la mia gravidanza, il servizio sociale, per tutela mia è del futuro nascituro, e in accordo con me e i miei familiari, mi ha collocata presso il CAV di Forlì dove tutt'ora risiedo: aiutano sia me, per la mia crescita personale, sia mio figlio".

C'è un gran dibattito attorno al tema dell'aborto. Negli Stati Uniti è stata approvata una legge che lo consente, in alcuni casi,
fino al nono mese. In Lombardia, invece, è caduto l'obbligo di sepoltura per gli embrioni dei non nati. Cosa ne pensi?

"Noi siamo liberi di fare le nostre scelte ma, a mio parere, quando scegliamo di abortire dobbiamo avere presente come la decisione non ricada su di noi, ma pure su un povero bambino innocente. Tutti noi dovremmo pensare se fosse capitato a noi di non poter nascere, ci saremmo persi tutte le gioie e i dolori della vita: Non avremmo mai conosciuto le persone che ci sono care".

Pensi che la tua generazione sia disposta a sacrificarsi come hai fatto tu?
"Affrontare la situazione e andare avanti necessitano di una qualità: saper chiedere aiuto alle persone giuste. Quando si è adolescenti si fa fatica. Si ritiene che, bene o male, riusciremo a risolvere tutto con le nostre sole forze. La parola "aiuto" viene etichettata come se fosse riservata ai bambini. Per me, invece, saper domandare l'ausilio di altre persone è una forma di maturità e umiltà".

Oggi ti senti diversa rispetto a chi, magari, ha preferito non partorire? Ritieni di avere meno opportunità?
"So bene di essere uguale a ogni ragazza della mia età. Ovvio: ho più responsabilità rispetto a ogni ventenne, ma questo non mi priva della felicità. Mi comporto come le ragazze della mia età, ma ogni volta che rientro a casa trovo pure l'amore di mio figlio, che è costante. Il che è più importante di qualunque serata in discoteca persa".

Come sta il tuo bambino e come fai a conciliare il ruolo di giovane mamma con gli impegni di studio che ancora hai?
"Mio figlio fortunatamente sta bene, ha molte figure attorno a lui ma ovviamente il CAV è la sua casa. Conciliare gli impegni è dura ma non impossibile, comunque mio figlio frequenta il primo anno di elementari e nell'orario di scuola io studio per completare l'ultimo anno di superiori".

Cosa ti senti di dire a chi sta valutando di abortire?
"Mi sento di dire solamente di contare fino a mille prima di prendere questa decisione. Anche dopo aver contato, provare a parlare con qualcuno in grado di dare una mano.

"Eliminare il problema" - come alcuni usano dire - sarà pure semplice, ma il rimorso che rimane, e rimane per tutta la vita, è assolutamente insopportabile".

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