Cronache

Autovelox, ztl, divieti di sosta: Milano è la capitale delle multe

Automobilisti nel labirinto delle multe. Nonostante la moria delle riscossioni, Pisapia è riuscito a trovare il modo per spremere tutti i patentati

Autovelox, ztl, divieti di sosta: Milano è la capitale delle multe

Milano aguzzina. È lei la capitale d'Italia delle multe. Con un colpo da maestro il sindaco Giuliano Pisapia ha piazzato lo scorso 10 marzo sette nuovi autovelox su strade a grande scorrimento e nel giro della sola prima settimana ha staccato ben 64mila multe. Una trovata semplice per far quadrare i bilanci dissestati di Palazzo Marino che, tuttavia, non fa dormire sonni tranquilli Pisapia. Da qualche anno a questa parte la moria delle riscossioni sta,infatti, facendo precipitare gli incassi dei Comuni. Secondo la Corte dei Conti, nei bilanci delle amministrazioni locali ci sono almeno 8 miliardi di euro di entrate extratributarie (in gran parte multe) che non sono state ancora riscosse. Un mare magum di segni meno che rischia di far saltare la riforma della contabilità che entrerà in vigore nel 2015.

Milano, dunque. Tra tutte le città d'Italia ha questo fastidioso primato: da nessuna parte si staccano così tante multe come avviene sotto la Madonnina. Non ha eguali. Firenze ci prova a eguagliarla, ma non ce la fa. D'altra parte negli ultimi anni è stata una pioggia di divieti di sosta a strascico, zone a traffico limitato, autovelox. Una vera e propria giungla per gli automobilisti che, come in un sordido labirinto, sembrano costretti a finire multati. "Il conto - spiega Gianni Trovati sul Sole 24Ore - cresce anche per i tanti npendolari che ogni giorno entrano nin città, e che portano Milano fra i primatisti continentali nel rapporto fra automobili e superficie". D'altra parte negli ultimi anni, a causa del crollo del pagamento delle multe staccate, l'amministrazione comunale si è vista costretta a inverntarsi ogni sorta di esca per stangare gli automobilisti.

Se fra il 2008 e il 2011 gli incassi erano cresciuti del 15% arrivando a superare gli 1,5 miliardi di euro, nel 2013 si è scesi a 1,4 miliardi. Colpa, sicuramente, anche della rottamazione delle cartelle contenuta nell'ultima legge di Stabilità. "Nella seconda metà del 2013, quando lo sconto del 30% era già in vigore, gli incassi (730 milioni di euro) sono stati in linea con quelli dello stesso periodo del 2012 - spiega ancora Trovati - mentre nei primi sei mesi di quest'anno, con il blocco della riscossione coattiva, gli incassi sono crollati". Le percentuali parlano di una vero e proprio disastro. Se Palermo ha raccolto l'84% in meno rispetto al 2013, Bari ha dovuto fare a meno del 53,3% degli introiti. Stessa storia per Roma (-43%) e Napoli (-38%). Non per Milano, ovviamente, dove Pisapia si è appunto inventato sette nuovi autovelox che hanno subito riassestato il problema. Non solo.

Palazzo Marino sta anche mettendo a punto una maxi sanatoria che dovrebbe portargli nelle casse pubbliche altri 20 milioni di euro.

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