Cronache

Baby squillo, continua a salire il numero degli indagati

Gli sfruttatori delle ragazzine tenevano la contabilità degli incontri, esigendo una percentuali e istruendo le ragazzine su cosa dire ai clienti

Baby squillo, continua a salire il numero degli indagati

L'inchiesta sulle baby-squillo dei Parioli è ormai sul punto di concludersi. E il numero di persone finite sul registro degli indagati continua a salire: per ora si parla di una cinquantina di persone, ma è assai probabile che altri se ne aggiungano nei prossimi giorni.

Innanzitutto Nunzio Pizzacalla e Mirko Ieni, a cui la procura contesta il ruolo di procacciatori di clienti e organizzatori degli incontri delle due prostitute minorenni: sarebbero stati loro due a "mantenere la contabilità delle prestazioni sessuali, impartendo disposizioni in merito alle tariffe da applicare alle prestazioni delle quali chiedeva ripetutamente la consegna di una percentuali". Sotto indagine è finito anche Riccardo Sbarra, romano trentacinquenne: i suoi legali affermano che non fosse a conoscenza della minore età delle due ragazzine, ma nel suo computer sono state trovate migliaia di fotografie ed immagini a carattere pedopornografico.

Inoltre sono stati rinviati a giudizio anche quattro clienti, cui potrebbero aggiungersi anche volti noti come Mauro Floriani, ma anche il figlio di un parlamentare, funzionari della Fao e un manager di Ernst & Young. Gli inquirenti sono al lavoro per scoprire chi si celi dietro gli account da cui venivano scambiati i video e le immagini registrate durante gli incontri tra le baby squillo e i loro clienti.

Sarebbero già oltre 2000 i files registrati.

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