Cronache

«Il Bambin Gesù delle Mani» del Pinturicchio al Museo d'Arte Moderna «Rimoldi» di Cortina

Tornare al mecenatismo per difendere la cultura e fare impresa illuminata. In un periodo particolarmente difficile per il patrimonio artistico italiano, messo a dura prova dall'incuria e dalla mancanza di finanziamenti, un nuovo mecenatismo si fa sempre più strada. Ultimo, in ordine di tempo, un progetto che vede protagonista la misteriosa opera «Il Bambin Gesù delle Mani» del Pinturicchio, una meraviglia recuperata dall'oblio dalla Fondazione Giordano, con sede in Umbria, che ritorna fruibile al pubblico, grazie, tra l'altro, a una esclusiva mostra, che si terrà dall'1 dicembre 2015 al 31 gennaio 2016, presso il Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi di Cortina d'Ampezzo.

Dopo aver stregato il pubblico dei più importanti musei del mondo, come il Guggenheim di New York e il Musèe Maillol di Parigi, l'opera torna in Italia, dove gli appassionati d'arte potranno ammirare questo capolavoro. Ricomparsa, 500 anni dopo dal nulla, l'opera del Pinturicchio è tornata a far parlare di sé, grazie allo sforzo della Fondazione Guglielmo Giordano, che fa capo all'azienda Listone Giordano, del gruppo Margaritelli, oggi riconosciuto sinonimo di cultura del legno in Italia e nel mondo, marchio di punta nel settore delle pavimentazioni lignee d'alta gamma.

L'azienda di Perugia non è nuova a questo genere d'iniziative. In questa direzione vanno il sostegno decisivo, garantito alla mostra dell'Autoritratto di Leonardo da Vinci, di proprietà della Biblioteca Reale di Torino, eccezionalmente esposto, a Roma, presso le sale dei Musei Capitolini dal 23 giugno al 3 agosto 2015. E la partnership con «Artour-o il Must», una piattaforma di progetti e di comunicazione dedicata alla promozione della creatività dell'arte contemporanea e del design. La Fondazione prende il nome dal professor Guglielmo Giordano, tecnologo del legno, fondatore dell'azienda, ed è da tempo fortemente coinvolta nella promozione di iniziative culturali e di divulgazione.

«Secondo l'Unesco, l'Italia è il Paese con il più vasto patrimonio culturale al mondo - dice Andrea Margaritelli, direttore marketing dell'azienda - purtroppo non sempre siamo in grado di gestirlo e curarlo. Ritengo che l'intervento dei privati sia, quindi, indispensabile. Anche noi, pur essendo un'industria, in fondo, non dimentichiamo il grande valore degli artigiani e capiamo l'importanza di rendere accessibile a tutti la bellezza di ciò che il genio italiano può creare. Il quadro del Pinturicchio è un qualcosa che non si può non condividere».

Altrettanto importanti sono le sponsorizzazioni del trasferimento della Pietà Rondanini di Michelangelo, dal Museo d'Arte Antica del Castello Sforzesco di Milano, all'Ospedale Spagnolo, dove la fondazione perugina, ha realizzato la superficie lignea della sala. Segue poi la mostra, inaugurata qualche giorno fa, a Roma - aperta fino a gennaio - su tre giganti dell'arte italiana in un confronto senza precedenti.

Dipinti, disegni e stampe raccontano la profonda relazione che lega Raffaello, Francesco Mazzola detto il Parmigianino e Federico Barocci, entrambi ricordati dalle fonti più antiche come eredi dell'artista urbinate.

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