Cronache

Bambina denuncia il padre: "Picchiata in nome dell'islam"

La denuncia di una bambina straniera a Bolzano. Il padre a processo per aver picchiato la figlia per imporle i dettami dell'islam

Bambina denuncia il padre: "Picchiata in nome dell'islam"

Una vita di inferno provocata da quell'uomo che avrebbe dovuto proteggerla e che invece si è trasformato nel suo aguzzino. Quel padre che ha messo i dettami dell'islam davanti alle richeste e ai desideri della figlia. Perché Allah viene prima del diritto di una bambina. A Bolzano una bambina ha raccontato alla polizia le sevizie e le botte ricevuto ogni giorno dal padre musulmano. L'obiettivo dell'uomo era quello di far edeguare la bimba ai dettami dell'islam.

Le botte in nome dell'islam

Come riporta l'Alto Adige, "la vicenda è approdata davanti al tribunale di Bolzano ove il padre è sotto processo con l’accusa di abuso dei mezzi di correzione". La bambina non vive più con la famiglia, ma in una struttura di accoglienza. Ora lei ha 16 anni ma da diverso tempo era stata costretta dal padre a angherie di ogni tipo in nome dell'educazione islamica.

Nei giorni scorsi è stata sentita dal giudice Carlo Busato di Bolzano. I racconto sono strazianto, ma il padre nega ogni accusa e infatti ha rifiutato il patteggiamento. A condurre le indagini è stato il sostituto procuratore Donatella Marchesini, che raccolse le chiamate allarmate della bimba alla polizia. Al telefono la bambina denunciava il padre che non voleva farla giocare con gli amici. Pare che una volta gli agenti intervennero a casa della famiglia per sedare una lite tra il padre e la bambina provocato dall'utilizzo frequente di internet che il padre non approvava. Non solo. La ragazza ha raccontato al giudice dell'odio che il padre provava per lei che aveva deciso di rifiutare il velo e di vestire all'occidentale.

La difesa però punta il dito contro la credibilità della ragazza. Le insegnanti infatti hanno dichiarato di non averla mai vista con i lividi e anche la madre nega di essere mai stata picchiata dal marito.

Inoltre la ragazza avrebbe cercato di correggere alcune versioni rilasciate in un primo momento agli investigatori.

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