Cronache

Manca l'acqua: cittadini in rivolta a Bari

Alcuni quartieri a secco ormai da tempo e gli abitanti, privi del water funzionante, minacciano di gettare nei cassonetti i propri bisogni

Manca l'acqua: cittadini in rivolta a Bari

Sembra una beffa, ma proprio a Bari dove si è appena concluso il festival dell'acqua, i rubinetti di molte case sono a secco. Scoppia, così, la rivolta. E questo fa paura, perchè la crisi idrica si tocca con mano. A darne notizia è "La Gazzetta del Mezzogiorno" che ha pubblicato le dichiarazioni di cittadini esasperati, ormai da tempo colpiti dalle conseguenze della siccità estiva in Puglia e Basilicata (i pugliesi utilizzano acqua proveniente dalle dighe lucane, ndr).

"Non possiamo tirare lo scarico del water, butteremo i liquami nei cassonetti". È quanto hanno affermato alcuni baresi al quotidiano interregionale. Una frase che alimenta timori. Dai liquami nei cassonetti a batteri e virus nell'aria il passo è brevissimo. Non sono bastate le raccomandazioni dell'acquedotto pugliese che, in una nota, ha sottolineato come "anche i cittadini, attraverso piccoli gesti quotidiani, sono chiamati a dare il proprio contributo al fine di preservare la risorsa, in un contesto particolarmente difficile come quello che stiamo attraversando. Comportamenti virtuosi ai quali Acquedotto Pugliese raccomanda di associare la dotazione di un impianto idrico interno adeguato ai propri fabbisogni e provvisto di autoclave o booster, per un utilizzo ottimale del servizio." Parole di raccomandazione, ma la realtà è assai dura. L'acqua non c'è a causa della riduzione della pressione idrica figlia delle scarse piogge. Le condizioni igienico-sanitarie cominciano a essere difficili. Il numero verde dell'Acquedotto pugliese è stato subissato dalle richieste dei cittadini in situazioni di grave disagio. Chiedono spiegazioni e protestano perché sembra che nessuno voglia dir loro come stanno le cose. Proteste e lamentele anche al centralino dei vigili urbani e al Comune; baresi inferociti ma evidentemente è sfuggito loro il comunicato diramato dallo stesso Acquedotto pugliese qualche settimana fa.

L'Acquedotto aveva avvertito la cittadinanza anzitempo: "La perdurante situazione di siccità impone manovre di regolazione idraulica nelle reti». Come dire: l'acqua va risparmiata. Una decisione presa insieme a Regione Puglia, Autorità idrica pugliese e Autorità di distretto dell'Appennino meridionale. I disagi, spiegava ancora l'Acquedotto pugliese, avrebbero colpito in particolare i piani alti degli stabili privi di autoclave o con scarse riserve a disposizione, pur essendo garantiti i livelli minimi previsti dalla Carta dei servizi. Le sorgenti storiche da cui si approvvigiona la città registrano il 34 per cento in meno di acqua a disposizione rispetto alla media del periodo. Negli invasi scorrono 225 milioni di metri cubi in meno.

Ma la crisi idrica inizia a mordere e non sembra, per ora, esserci una soluzione diversa dai tagli.

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