Cronache

Basilico gassato e zuppe spaziali. Se in tavola finisce la "fantasia"

Si è chiusa ieri a Torino la decima edizione del Salone del Gusto. Un evento che richiama ogni due anni al Lingotto oltre duecentomila visitatori

Basilico gassato e zuppe spaziali. Se in tavola finisce la "fantasia"

Affrontare il Salone del Gusto edizione 2014 significa pagare un prezzo impopolare (20 euro) per un evento che celebra la cucina popolare; rassegnarsi a lunghe file ovunque, anche perché pagato quel biglietto lo scrocco è moralmente obbligatorio; orientarsi tra 8mila metri quadri di espositori; e soprattutto cercare di cacciare dalla mente quel video di recente diffusione online in cui due burloni olandesi portano alla fiera gastronomica di Houten panini e pollo fritto di McDonald's, li somministrano con il minimo sindacale di camuffamento alla folla di gourmet spacciandoli per un'alternativa bio al fast food e ne ricavano reazioni che vanno entusiastiche. Dimentichiamoci il video e pure la buffa circostanza per cui uno degli eventi clou del Lingotto, ovvero il laboratorio in cui alcuni coraggiosi si erano prenotati disposti a pagare (a pagare!) per mangiare insetti commestibili (ci incuriosivano soprattutto l'insalata di larve di api fritte e la zuppa con infusione di locuste migratrici) è stato all'ultimo annullato perché - sorpresa! - la legge italiana non consente ancora di mettere nei piatti insetti. Non consapevolmente almeno. Ciò detto, ecco un piccolo viaggio geografico attraverso alcune suggestioni del SdG.

Piemonte, cioccolato nudo e soprattutto crudo

Il cioccolato crudo è quello in cui le fave di cacao sono lavorate senza far ricorso al calore. Ciò consente di conservar loro gran parte delle non poche proprietà: vitamine, minerali essenziali, acidi grassi essenziali e soprattutto i polifenoli che sono magnifici antiossidanti. A Torino ne è stata presentata l'interpretazione da parte di un cioccolatiere di vaglia, Guido Castagna da Giaveno (Torino). Due le tavolette, Venezuela e Madagascar, al 70 per cento. Il prezzo? 3,50 euro di salute.

Dalla Liguria il basilico gassato

Forse non se ne sentiva la mancanza, ma un'azienda ligure, la Borea&Rossi, ha deciso di scippare al pesto il basilico per metterlo in bottiglia sotto forma di bevanda gassata chiamata, appunto, Basilichito. Non tutti coloro che l'hanno assaggiata sono entusiasti, ma i produttori sono certi del successo della bevanda soprattutto come ingrediente aromatico per cocktail. Alla mixology non si comanda.

Trentino, erbe , erbe prêt-à-manger

Erbe di montagna prêt-à-manger quelle inscatolate dalla Primitivizia di Spiazzo nella verde Val Rendena, in Trentino. L'idea è quella di portare nelle case dei gourmet i profumi di erbe insolite come l'Aglio della regina, il Buonenrico, il Radicchio dell'orso, il Rabarbaro, il Broccolo di Santa Massenza, il Fen e il Crescione, per lo più sotto forma di creme da abbinare a formaggi, salumi, dessert o da spalmare sul pane.

Dal Veneto il melo che fa buono l'inverno

Di mele esistono centinaia di varietà, anche se noi ne conosciamo poche decine. Tra le più insolite è il Melo Decio di Belfiore, in Veneto. Si tratta di un frutto che quando viene raccolto è acido e quasi immangiabile e diviene gustoso dopo mesi di riposo sulla paglia o al sole. Così è una delizia di pieno inverno. Una produzione limitata a pochi agricoltori illuminati che sembra ora destinata a una nuova vita.

Dalle Marche olive ascolane da strada

Il SdG sembra quest'anno aver finalmente scoperto la filosofia street food che tanto successo sta riscuotendo presso il grande pubblico. Nella piazza dedicata, uno dei pochi punti del Lingotto in cui il cibo si pagava e non si elemosinava, particolare successo hanno riscosso le olive ascolane. Tra tutte, quelle di Migliori, storica friggitoria del capoluogo piceno.

Dal Lazio il giglietto di Palestrina

Un biscotto a produzione manuale e familiare ma dall'albero genealogico davvero nobile: la forma infatti ricalca il giglio simbolo araldico dei Borboni francesie. Il biscottino, a base di farina zucchero e uova sarebbe infatti stato importato nella campagna romana dai cuochi dei Barberini riparati alla corte di Luigi XIV dopo la morte di papa Urbano VIII.

Puglia, la birra sposa il caffè

Ormai che anche in Italia si facciano eccellenti birre non sorprende più nessuno. Tra le regioni italiane che più si sono messe in evidenza a Torino per la produzione c'è, un po' a sorpresa, la Puglia: una tra tutte? La Santoronzo del birrificio salentino B94, a base di caffè. Quello «di prossimità» della salentina Quarta.

La Campania schiera il suo asso: la pizza

La pizza sembra un piatto perfino troppo pop per la vocazione un po' di nicchia del SdG. Ma al palato non si comanda e così alla tonda regina della nostra cucina, onusta di trionfi in tutto il mondo (magari con qualcosa lost in translation) la rassegna torinese ha dedicato una sezione. Tra i protagonisti alcuni dei pizzaioli campani più celebrati: Gino Sorbillo, Ciro Salvo, Franco Pepe. E uno «straniero», il romano Stefano Callegari, l'inventore del «trapizzino», incrocio tra pizza e tramezzino. Il tutto condito dalle foto di Oliviero Toscani e dai vini dell'azienda franciacortina Contadi Castaldi, che punta forte sull'abbinamento tra bollicine di qualità e margherita.

Bollicine sì ma calabresi

Ormai gli spumanti di qualità vengono prodotti anche in regioni lontane dai territori tradizionalmente vocati come la Franciacorta, l'Oltrepò Pavese, Valdobbiadene. Ma pochi avrebbero immaginato che sarebbe nato il Metodo Classico calabrese. E che fosse assai buono, per di più. Lo producono alcune aziende illuminate (tra le quali Librandi, Statti, iGreco) di quella che fino a pochi anni fa era considerata la grande addormentata del vino italiano. Sta a vedere che si è svegliata.

E nello spazio? I legumi slow food

Argotec, responsabile in Europa per lo space food degli astronauti dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), ha scelto per le loro proprietà nutrizionali quattro legumi presìdi Slow Food, che saranno parte del cibo dell'astronauta italiana Samantha Cristoforetti per la prossima missione nella stazione spaziale internazionale. Una zuppa di legumi e altre delizie siderali acquistabili a Torino al prezzo di 7 per 250 grammi. Chi lo ha assaggiato parla di cibo buono ma non da ristorante stellato..

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