Cronache

Benevento, maxi frode all'Inps per milioni di euro

Maxi operazione della Guardia di Finanza: 110 indagati per truffa ai danni dello Stato, reati tributari e riciclaggio, 10 misure cautelari eseguite

Benevento, maxi frode all'Inps per milioni di euro

248 capi d’imputazione, 110 indagati per truffa ai danni dello Stato, reati tributari e riciclaggio, 10 misure cautelari eseguite, circa 60 Fiamme Gialle impiegate. È il risultato di una vasta operazione della Guardia di Finanza scattata all’alba che ha consentito di smantellare in provincia di Benevento una struttura criminale che da anni truffava l’INPS con una rete di finte attività commerciali intestate a prestanome. Grazie a un’inesistente attività documentata da fatture e ricevute commerciali false, queste imprese assumevano lavoratori che dopo qualche tempo venivano licenziati. Questi lavoratori fittizi presentavano poi domanda di disoccupazione alla Previdenza Sociale; una volta accreditata ai disoccupati, la relativa indennità finiva direttamente nelle tasche dei criminali. Gli uomini delle Fiamme Gialle coordinati dal Tribunale di Benevento hanno disarticolato una rete di 17 imprese tra Sannio, Irpinia e provincia di Salerno, riscontrando false fatturazioni per 15 milioni di euro, con oltre 4 milioni di tasse evase. Sono stati passati al setaccio 300 contratti di assunzione, migliaia di settimane lavorative fittiziamente registrate, 110 persone coinvolte.

La frode è costata all’INPS oltre 1 milione di euro. Inoltre i capi di questa banda dai colletti bianchi movimentavano denaro su conti correnti bancari a Malta e in Lussemburgo per “ripulirlo”, da cui l’accusa di riciclaggio e il relativo sequestro dei conti. Cinque le persone considerate dagli inquirenti i capi dell’organizzazione, tutte agli arresti domiciliari: Cosimo Tiso, 52 anni, di Sant’Angelo a Cupolo, Gabriella Musco (44) di Sant’Angelo a Cupolo, Gaetano De Franco (44) di Benevento, Arturo Russo (58) di San Nicola Manfredi, e Raffaele Bozzi (56) di Benevento. Sono finiti nella rete degli inquirenti anche Piergiuseppe Bordi (41) di Benevento, Maria Rosaria Canu (48) di Sant’Angelo a Cupolo, Pasqualino Pastore (54) di Benevento, Tullio Mucci (48) di Benevento, e Maurizio Marro (57) di Benevento. Per loro l’obbligo di firma presso la Polizia giudiziaria. Il sodalizio poteva contare sull’attività professionale di un consulente del lavoro che sovrintendeva alle operazioni di assunzione e alla presentazione delle domande di disoccupazione. Il Tribunale di Benevento ha sequestrato beni appartenenti agli accusati per 4 milioni di euro. La Camera di Commercio del capoluogo sannita ha fotografato una situazione economica che vede circa 30.000 imprese attive sul territorio, per gran parte, circa 11.500 nel settore agricolo. Secondo i dati di Regione Campania a Benevento e provincia oltre 30 giovani under 35 su 100 sono senza lavoro, con un tasso di disoccupazione di quasi il 12%. Il capoluogo sannita ha perso oltre 1.300 abitanti dal 2012 al 2017, scendendo sotto i 60mila residenti; molti giovani hanno fatto le valigie in cerca di miglior fortuna.

C’è da sperare che operazioni come questa consentano allo Stato di utilizzare il denaro recuperato per impiegarlo in aree economicamente depresse a favore del lavoro e dei disoccupati. Stavolta veri!





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