Cronache

Bergamo, sequestrato per un regolamento di conti: "Dammi i soldi o ti rimando tuo padre a pezzi"

Avvertimenti, minacce e il rapimento lampo dell'uomo, colpevole di essere il padre di uno dei "soci" che avrebbe sottratto 5mila euro da una Postepay. I tre autori del sequestro sono in carcere da martedì

Bergamo, sequestrato per un regolamento di conti: "Dammi i soldi o ti rimando tuo padre a pezzi"

Avrebbero rivolto delle minacce telefoniche al fratello di uno dei "soci", responsabile, secondo loro, di una truffa, e gli avrebbero sequestrato il padre sessantenne. L'ultima chiamata, piena di insulti, si era interrotta improvvisamente: "Pezzo di m..., dove sono i miei soldi? Vi scanno tutti...Non avete capito con cui avete a che fare. Vi scanno tutti". Per questo motivo, Peter Hudorovich (detto Michele), Gabriele Hudorovich e Gabriele Arnesto, tutti residenti nel Bergamasco, sono in carcere da martedì per sequestro di persona e rapina.

Il sequestro

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, i tre se la sarebbero presa con la famiglia Bovino per un debito e uno strano rapporto di affari tra Peter Hudorovich, già con precedenti, e Alessio Bovino. Tutto si sarebbe concretizzato, secondo le ricostruzioni delle forze dell'ordine, con il sequestro del 60enne, prelevato sotto casa e recluso in una villa in via della Fontana, a Calusco (Bergamo). Dove, a distanza di meno di 24 ore, si sarebbe consumato arresto e liberazione dell'uomo, trovato seduto in un giardino, frastornato e quasi incapace di rispondere alle domande dei militari.

La vicenda

Alla base dell'accaduto un prestito che Hudorovich avrebbe fatto al 25enne Alessio Bovino. Secondo quanto ricostruito, al giovane sarebbe stata intestata una società di compravendita di auto, che, però, avrebbe gestito Hudorovich. Anche la carta postepay su cui l'uomo caricava i soldi risultava a nome di Alessio Bovino. Per le ricostruzioni, il giovane ne avrebbe denunciato il furto e ne avrebbe ottenuto un'altra copia, in modo da poter attingere dal conto. E lo avrebbe fatto fino ad attingere 2mila euro, per sua stessa ammissione. Ma per il "reale" proprietario, la somma sottratta corrisponderebbe a 5mila euro.

L'avvertimento

Per questo motivo, lunedì, Hudorovich avrebbe contattato il padre del socio, avvertendolo: "Se tuo figlio non mi dà i soldi, me li devi dare tu, altrimenti vi ammazzo tutti". Il sessantenne lo avrebbe invitato a raggiungerlo per chiarire. Una volta raggiunto, Hudorovich avrebbe fatto salire il sessantenne sulla sua Mercedes Classe A a si sarebbe fatto sentire dire da uno dei figli di Bovino: "Portami subito i soldi o ti rimando tuo padre a pezzi". Alla scena del sequestro avrebbe assistito il figlio Luca, che avrebbe poi avuto contatti con i tre, i quali gli avrebbero assicurato che se la somma fosse stata restituita al padre non sarebbe accaduto niente.

L'arrivo dei carabinieri

Martedì mattina, l'arrivo dei carabinieri, allertati dal figlio che aveva assistito alla scena. Per il pubblico ministero, Nicola Preteroti, il sequestro sarebbe stato ideato a scopo di estorsione.

Assistiti dal loro avvocato, potranno chiarire le loro posizioni nell’interrogatorio di convalida.

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