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Boldrini, la lotta contro il "revenge porn": pronta proposta di legge

L’ex presidente della Camera esporrà le sue idee al “Bookcity” di Milano. Durante l’intervista rivendica il ruolo da lei avuto nella lotta alle violenze di genere, una tematica riguardo alla quale sono stati fatti dei passi indietro: “Volevo far sì che le istituzioni si accorgessero che l’odio stava diventando un problema. Invece in questa nuova fase è calato il sipario su tutti questi temi”

Boldrini, la lotta contro il "revenge porn": pronta proposta di legge

Ora che si è conclusa l’esperienza con il partito di Liberi e Uguali, Laura Boldrini torna ad occuparsi di un tema a lei particolarmente caro, come la violenza e l’odio contro le donne.

Ma il tema affrontato non è propriamente canonico, dato che si tratta del fenomeno del “revenge porn”, ancora non diffuso in Italia ma che ha fatto comunque scattare in lei un campanellino d’allarme. Ecco dunque arrivare a tal proposito una nuova proposta di legge.

L’occasione per esporre questo nuovo strumento di lotta per proteggere le donne sarà il “Bookcity”, in programma a Milano dal 14 al 18 di novembre. Le parole della Boldrini sono state riportate su “Agi.it”. L’onorevole racconta di come la sua proposta sia stata ispirata dalla Germania, in cui già esiste una legge ad hoc, che prevede l’eliminazione di contenuti illeciti caricati in rete entro 24 ore dalla segnalazione. “Pena, una multa salatissima. Quanto al punire penalmente chi immette in rete foto o video intimi dell’ex, come vendetta per un abbandono, ossia il reato di "revenge porn" è una realtà grave e dolorosa. Ha già mietuto vittime come Tiziana Cantone, ma non è punita”.

L’ex presidente della camera allontana le accuse di censura mosse al suo disegno. “Non ha nulla a che vedere con la censura ma con l’utilizzo sicuro della rete e dei social media. Se la rete diventa un luogo di violenti, diventerà insostenibile. Il caso di Tiziana Cantone dimostra che il confine tra online e offline è labile.”

C’è però una cosa di cui Laura Boldrini è convinta, ossia che rispetto a quando era in carica lei sono stati fatti molti passi indietro per quanto riguarda le violenze di genere. “Nella scorsa legislatura avevo istituito una commissione contro fenomeni di odio intitolata a Jo Cox, la deputata britannica uccisa da un neonazista. Volevo far sì che le istituzioni si accorgessero che l’odio stava diventando un problema. Invece in questa nuova fase è calato il sipario su tutti questi temi. Il fenomeno è ormai fuori controllo. Ho lanciato l’allarme anni fa, mi sono adoperata materialmente con gli strumenti che avevo, ho promosso un progetto di educazione civica digitale nelle scuole con l’ex ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli e ho fatto una battaglia costante.”

Sulla possibilità di convergenze col Pd, dopo un certo distacco che si era venuto a creare durante il precedente governo, afferma: “Ho firmato la mozione che ha presentato la deputata Lucia Annibali, sfregiata con l’acido dal suo ex, perché è ben strutturata. Anche se non sempre ne ho condiviso i provvedimenti, devo riconoscere che il contrasto alla violenza di genere è stato presente durante tutto il quinquennio.

Dalla ratifica della convenzione di Istanbul al decreto sul femminicidio, alle linee guida contro la violenza di genere a cominciare dalle scuole”.

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