Cronache

Botte per il crocifisso al collo, il papà del bimbo africano: "Lo insultano perché è nero"

La madre della bimba pestata: "Lo perdono se chiede scusa". Ma il padre difende il ragazzino violento: "Lo insultano perché ha la pelle nera e lui è esploso"

Botte per il crocifisso al collo, il papà del bimbo africano: "Lo insultano perché è nero"

"Non vogliamo niente, neanche risarcimenti, se lui chiede scusa a mia figlia siamo pronti anche a perdonarlo, ora però ci sia più vigilanza e attenzione". Ieri, la mamma della dodicenne di Terni, aggredita all'uscita dalla scuola media da un compagno di classe africano perché portava un crocifisso, ha cercato di stemperare il clamore. Ma il padre del ragazzo continua a ripetere che la lite tra i due 12enni non c'entra nulla la religione. "La verità è che mio figlio è stato preso di mira con insulti razzisti e aggressioni fisiche fin da quando è arrivato in classe - spiega l'uomo - quello che è successo all’uscita da scuola è stata una reazione a quello che era successo la mattina".

La ragazzina, che guarirà in 20 giorni dopo avere ricevuto un pugno alla schiena dal coetaneo, sta meglio, anche se è ancora provata dall’accaduto e ieri è rimasta a casa, come farà ancora per qualche tempo. A scuola, accompagnato come ogni giorno dalla sorella maggiore, si è invece regolarmente recato il compagno di classe. Tra le aule dell’istituto della prima periferia cittadina, sia tra gli alunni che tra i docenti, c'è voglia di ridimensionare l’accaduto, definito dai più un litigio tra due bambini, che già nei giorni precedenti avevano avuto qualche screzio.

Il padre del bambino, ambulante in Italia da vent'anni, con quattro dei sette figli che tutti i giorni vanno a fare i compiti nella parrocchia vicino casa, esclude categoricamente che il figlio abbia colpito la bambina per il crocifisso al collo. "Quello che è successo me lo ha raccontato lui il pomeriggio: in pratica giovedì mattina alle 10.30 le maestre mi hanno telefonato dicendo che mio figlio stava dando fastidio alla classe - racconta l'uomo - o allora ho chiesto di parlargli ma non me lo hanno passato. Poi ho chiamato al cellulare l’altro mio figlio di 16 anni alle 12.30 chiedendo sempre di parlare con il piccolo, ma le insegnanti non mi hanno permesso di parlarci. Poi è successo il fatto con la bambina ma lui non gli ha strappato il crocifisso, come fa a essere un problema per lui il crocifisso se va tutti i giorni in parrocchia?". E poi, raccontando nel dettaglio come sarebbe stato accolto in classe il bambino, arrivato da poco in Italia e da soli venti giorni in classe, l'ambulante senegalese dice che "lo prendevano in giro sin dai primi giorni. Gli hanno detto parolacce tipo 'brutto' o 'fai schifo', me lo ha detto lui". E punta il dito contro la 12enne pestata: "Anche quella bambina gli ha dato uno schiaffo nei giorni scorsi e giovedì mattina.

Lo hanno preso di mira più volte, poi lui sarà esploso".

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