Cronache

Brescia, minorenne costretta a fare film osè: condannata la mamma

Un’autentica storia dell’orrore, quella di una minorenne della Val Camonica. Con la scusa di partecipare ad un gioco, la madre convinceva la bambina a farsi riprendere nuda ed in atteggiamenti espliciti, con la collaborazione del compagno. Venerdì scorso le condanne

Brescia, minorenne costretta a fare film osè: condannata la mamma

Arriva dalla provincia di Brescia, nella zona della Val Camonica, l’orribile storia di una ragazzina costretta dalla propria madre a spogliarsi ed a partecipare a filmini a luci rosse.

Un fatto a dir poco sconcertante, venuto a galla soltanto grazie ad una mera casualità.

Stando a quanto riferito dai quotidiani locali, infatti, tutto ha avuto inizio in seguito alla denuncia di un’altra madre, che si era rivolta alle forze dell’ordine per tutelare la figlia. Quest’ultima aveva ricevuto infatti diversi messaggi da un uomo molto più grande di lei, dal contenuto decisamente esplicito. Per tale ragione si era rivolta ai genitori, i quali non avevano perso tempo e si erano recati subito dai carabinieri.

Gli uomini dell’Arma avevano pertanto avviato le indagini nei confronti del soggetto segnalato, arrivando anche ad ottenere un mandato di perquisizione all’interno del suo appartamento. È stato proprio durante questo sopralluogo che i militari hanno sequestrato una vecchia videocassetta dal terribile contenuto. Visionando quello che in apparenza sembrava il video di un matrimonio, gli inquirenti avevano scoperto un filmino a luci rosse, che vedeva come protagoniste non solo una donna adulta, ma anche la figlia di lei, appena adolescente.

Il materiale scottante era stato sequestrato, e gli inquirenti hanno rivolto immediatamente la loro attenzione nei confronti dell’autrice del video, una mamma di Brescia.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, questa avrebbe in più occasioni obbligato la figlia a spogliarsi ed a lasciarsi filmare in atteggiamenti espliciti. Altre volte, invece, sarebbe stata la giovane a riprendere la madre in intimità con il suo compagno, il proprietario della videocassetta.

Gli adulti erano riusciti a convincere la minorenne che si trattava solo di un gioco, e che non vi fosse nulla di strano o sbagliato in quello che stavano facendo. Una storia grottesca, andata avanti dal 2013 fino al 2017, quando la giovane aveva ancora appena 14 anni.

Il caso è infine arrivato alla sua conclusione lo scorso venerdì in un’aula del tribunale di Brescia, dove si è svolto il processo con rito abbreviato.

Il giudice Lorenzo Benini ha condannato la madre della ragazzina a 3 anni e 4 mesi di reclusione, mentre 2 anni ed 8 mesi sono stati assegnati al suo compagno. Per entrambi l’accusa è quella di produzione, detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico.

Stando ad alcune indiscrezioni, la posizione dei due potrebbe addirittura aggravarsi. Sembra infatti che, oltre a partecipare ai filmati, la minorenne sia stata anche costretta a toccare il compagno della madre. Se ciò venisse confermato, si aggiungerebbe quindi anche l’accusa di violenza sessuale.

La ragazzina è intanto stata affidata alle cure del padre naturale, che si è costituito parte civile.

Commenti