Cronache

Bullismo in una scuola media. Compagno lo prende per il collo

Lo ha fatto rimbalzare come una molla. Il tutto davanti agli occhi del professore

Bullismo in una scuola media. Compagno lo prende per il collo

Una terribile storia di bullismo in una scuola media del Basso Salento, riportata dal Quotidiano di Lecce. Durante l’intervallo il bullo più alto e possente della classe si è avvicinato al suo solito bersaglio. La vittima sa cosa gli aspetta e naturalmente la paura lo assale. In men che non si dica il ragazzone lo afferra per il collo e comincia a sbatterlo sul pavimento diverse volte, come fosse una molla. Ma una molla non è. È un ragazzo ormai troppo abituato a passare per il gioco di quel gradasso. Con il gruppetto di amici alle sue spalle che si godono la scena e che mai oserebbero mettersi contro il loro capetto. E così anche i professori, che sembra abbiano assistito a queste scene senza muovere un dito. Questa volta però il terribile gioco è più pesante del solito e la vittima finisce all’ospedale con evidenti segni sul collo.

E dopo poco tempo il nuovo caso di bullismo arriva al Tribunale dei Minori, dove la mamma del ragazzo ha sporto denuncia, con lettera inviata ai Servizi sociali. Una lettera notificata anche alla direzione scolastica e ai genitori dell’aggressore, con tanto di foto dei segni delle violenze subite e la documentazione medica dell’ospedale che attesta la violenza subita. Secondo quanto asserito dalla madre del ragazzino, questi continui atti di violenza da parte dei suoi compagni di classe sarebbero avvenuti davanti agli occhi dei professori. Nessuno dei quali si sarebbe mosso per aiutare la vittima e fermare il giovane carnefice, segnalandolo anche ai superiori scolastici. Per questo motivo la denuncia è giunta in Procura “Perché valuti se ci siano o meno responsabilità del corpo docente per non avere fermato quell’atto di prepotenza”.

La madre ha dichiarato di avere più volte denunciato come suo figlio tornasse a casa impaurito, intimidito e sostenendo di non voler più rimettere piede in quella scuola, e soprattutto in quella classe, diventata ormai per lui un incubo. “E ha ricordato alla dirigente scolastica, come anche alla responsabile dei Servizi sociali comunali che il comportamento di quel gruppo di studenti fosse noto a tutti ormai da tempo, nell’Istituto. Soltanto che sarebbe stato sottovalutato. Sono tutti coetanei, tutti ragazzini 14enni, sia la vittima che i suoi carnefici.

Da quanto denunciato non sarebbe stato un caso unico, ma solo l’ultimo di una serie di violenze ormai all’ordine del giorno.

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