Cronache

Buttafuori sulle spiagge per allontanare i vu' cumpra'

Ordinanza senza precedenti sulle spiagge toscane. Il sindaco, targato Pd, inguaia i bagni: "O i gestori fermano i venditori o multo anche loro"

Buttafuori sulle spiagge per allontanare i vu' cumpra'

Vacanze toscane con i buttafuori in spiaggia. Proprio così. A breve si vedranno non solo nelle discoteche ma anche sotto l'ombrellone. Con uno scopo ben preciso.

"Circolare, qui non si può stare", sarà il loro richiamo. Una vera lotta agli abusivi pensata dal sindaco di San Vincenzo, Alessandro Bandini, tessera Pd in tasca, sceglie di arruolare i gestori degli stabilimenti, con il meccanismo della responsabilità in concorso. Devono allontanare i “vu’ cumprà”, vietare l’accesso alle concessioni, l’installazione di bancarelle mobili o di altri sistemi di esposizione delle merci. Per chi viene pescato in fallo sanzioni da 100 fino a 10.000 euro, sia a carico loro che del venditore. Ma sotto gli ombrelloni, oltre ai bagnini, potrebbero arrivare anche vigilantes e buttafuori. Lo prevede l’ordinanza 75 del 15 giugno con cui il primo cittadino prova a mettere mano a una materia scivolosa. "È in chiave di prevenzione e non di repressione" si affretta a precisare il sindaco Alessandro Bandini. "Il testo ha il nulla osta della Prefettura di Livorno", puntualizza.

Una ricetta anti-contraffazione che ricalca le linee del ministero dell’Interno, destinata a sollevare uno strascico di polemiche, a San Vincenzo come su tutte le spiagge toscane. I gestori degli stabilimenti balneari sono molto perplessi. "Non ci metteremo certo a chiedere alle persone se hanno la licenza per il commercio itinerante" dicono. E ancora: "Possiamo dissuadere i venditori più insistenti, ma non certo sostituirci alle forze dell’ordin".

"Questi poveri cristi non ci guadagnano nulla, sono sfruttati e riforniti dalla malavita». Rigira tra le mani i fogli dell’ordinanza Giampaolo Talani. Pittore, scultore, è anche proprietario del Bagno Venere. "Come fai a mandare via la gente?" si chiede. "La concessione è comunque un luogo pubblico. Per cultura non mando via nessuno, ma quando il passaggio è continuo chiedo a queste persone di limitare il passo, perché possono essere fastidiose. Certo è che se stendono sulla mia spiaggia la loro merce li mando via, ma lo faccio anche con il bagnante che vi si piazza con il telo da mare o addirittura l'ombrellone".

Ha un bel da fare il sindaco a chiarire i termini della sua iniziativa. Nel testo dell’ordinanza c’è più di un’ombra. Per esempio, non si distingue rispetto agli ambulanti regolari, a cui il Comune ha rilasciato il nulla osta. "Il sindaco ha fatto bene a ricordare le norme che permettono di mandare via dalla concessione chi non ha titolo per starvi – dice la presidente dell’associazione Operatori turistici Mirna Maggeschi – Tuttavia, nei limiti della fascia di rispetto, quei 5 metri lungo la battigia, e anche nelle spiagge libere questa ordinanza non incide e il problema rimane irrisolto".

Non ha dubbi il sindaco Bandini, di fede Pd, e difende la lettera del provvedimento. "C’è un disagio diffuso per il continuo passaggio dei venditori, che impongono la loro presenza". E così il balneare che non caccia dalla propria concessione l’ambulante che vi mette piede rischia una sanzione da 100 a 300 euro. Peggio ancora per chi acquista o accetta, senza averne prima accertata la legittima provenienza, cose "che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per l’entità del prezzo – si legge nell'ordinanza – inducano a ritenere che siano state violate le norme in materia di origine e provenienza dei prodotti e in materia di proprietà intellettuale". In questo caso, la sanzione va dai 500 ai 10.000 euro.

Una per il venditore, una al titolare della concessione e l’altra per l'acquirente.

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