Cronache

Cade sul tombino, è in stato vegetativo: l'assicurazione di Roma non risarcisce

Massimiliano da tre anni in stato vegetativo dopo essere caduto dalla moto. Ma Assicurazioni Roma non paga. L'intervista de Le Iene

Cade sul tombino, è in stato vegetativo: l'assicurazione di Roma non risarcisce

La storia è di quelle che non può non far discutere. I protagonisti sono un ragazzo di 35 anni, Massimiliano Licciardi, il Comune di Roma e Assicurazioni Roma. Da tre anni Massimiliano vive in stato vegetativo a causa di un incidente di moto. Mentre viaggiava in via Brunone Bianchi, a Casalbernocchi, la moto s'incaglia su una buca e lui viene sbalzato via. Il Comune dovrebbe pagare un risarcimento alla famiglia (che intanto sta vendendo la casa per pagare le cure), ma le Assicurazioni Roma non procedono.

La sofferenza di Massimiliano (e della sua famiglia) è stata raccontata da Le Iene (guarda il video). Dopo l'incidente i vigili della Capitale hanno certificato che i tombini nel tratto dove è caduto il motociclista erano più in basso rispetto al manto stradale, tanto "da formare una conca". Uno di questi, inoltre, "risulta particolarmente inclinata quasi da sembrare piegata al centro". Non solo. Il Comune stesso notifica ad Assicurazioni Roma che in quel tratto vi era un "vuoto manutentorio" della strada. Tutto risolto, in teoria. La famiglia avrebbe dovuto ricevere un indennizzo per quanto successo: non c'è da festeggiare, ovviamente, ma almeno avrebbe aiutato con le spese mediche.

A mettersi di traverso è però Assicurazioni Roma. Per Andrea Toschi, direttore generale delle Assicurazioni di Roma, "il Comune di Roma non ha ammesso la responsabilità dell’incidente. Da parte nostra c’è la massima comprensione del caso, se sarà accertata la responsabilità le Assicurazioni di Roma pagheranno il dovuto. Ma ora dobbiamo verificare che ci siano tutti i presupposti per effettuare il pagamento. Sembrerebbe che il veicolo andasse a una velocità molto più elevata di quella consentita". Risulterebbe infatti che la velocità di Massimiliano fosse di 60 km/h. Dieci in più del limite. Ora, secondo i testimoni quello scooter non andava a una velocità tanto sostenuta da rischiare se non ci fosse stato quel maledetto tombino. Ma tant'è.

Massimiliano e la sua famiglia sono ancora lì, senza risarcimento. Il loro avvocato, Niccolò Lavarello, alle Iene ha detto: "Abbiamo fatto domanda al Campidoglio di nominare un loro medico per verificare l’invalidità di Massimiliano. Il medico consulente scrive che è invalido al 100%. E quantifica il risarcimento in sette milioni. Ma il medico di Assicurazioni non è d’accordo: Massimiliano ha aperto gli occhi quindi non è invalido al 100%.

E ha chiuso tutto, non ha offerto più nemmeno un centesimo di risarcimento".

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