Cronache

"La Sardegna non sia la Mecca del terrorismo"

La risposta di Filippo Spanu, assessore regionale agli Affari generali con delega ai flussi migratori: "Il problema è il traffico di esseri umani dall'Algeria"

"La Sardegna non sia la Mecca del terrorismo"

"La Sardegna non sia la Mecca del terrorismo." A dichiararlo è Eugenio Zoffili, deputato e commissario della Lega in Sardegna che lancia l'allarme dopo gli arresti che hanno permesso di sgominare una pericolosissima cellula fondamentalista dedita all'organizzazione di trasferimenti via mare di sospetti terroristi tra il Nord Africa e l'Italia, facendo scalo proprio sulle coste sarde.

"Non è la prima volta, purtroppo, che la Sardegna viene indicata come crocevia delle rotte islamiste sul territorio" ha aggiunto il deputato del Carroccio. E si riferisce agli arresti del 2015 che avevano riguardato un nutrito gruppo di pakistani, presunti affiliati di Al Queda, con un passato di probabile collaborazione con lo stesso Bin Laden. Zoffili ringrazia, poi, "le forze dell'ordine e il ministro Salvini" per i loro interventi in materia di sicurezza. È prevista per il 16 gennaio la visita del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in Sardegna, proprio per trattare il problema della sicurezza sull'Isola. Sono stati organizzati diversi incontri non solo a Cagliari, ma anche in altri Comuni sardi.
"Occorre che tutte le istituzioni vigilino su quanto accade nei territori, dove alcuni sindaci e la Regione dovrebbero accendere i riflettori sul problema moschee per prevenire il formarsi di zone d'ombra, al di fuori di ogni controllo" ha, infine, concluso Zoffili.

Ma alle dichiarazioni del deputato della Lega risponde Filippo Spanu, assessore regionale agli Affari generali con delega ai flussi migratori nell'Isola. "Il responsabile della Lega, forse per continuare ad alimentare un clima di tensione di cui sinceramente non sentiamo il bisogno, dichiara che esisterebbe un presunto problema moschee nella nostra Isola – replica su "Sardiniapost.it" l’assessore, che continua: "I problemi della sicurezza sono ben altri come il traffico dall’Algeria, ormai in corso da quattro anni.

Un traffico gestito da criminali che sfruttano le aspettative dei ragazzi in partenza e genera allarme sociale nella nostra Isola".

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