Cronache

Calabria, imputati "fantasma" per la truffa di 5 milioni di euro all'Inps

Partito il processo a Scalea, si dà la caccia alle persone coinvolte che hanno fatto perdere le loro tracce

Calabria, imputati "fantasma" per la truffa di 5 milioni di euro all'Inps

Una truffa di 5 milioni di euro all'Inps. Uno spreco colossale grazie all'assenza di controlli: 166 persone stavano truffando l'istituo di previdenza senza colpo ferire.

Aperto il maxi-processo a Paola, in provincia di Cosenza, gli inquirenti si sono resi conto che addirittura centocinquanta sono irreperibili e si rischia rimangano impuniti se non saranno subito individuati grazie anche a nuove inchieste.

Da quanto si legge su “La Gazzetta del Sud”, verrà chiesta, da parte degli inquirenti, anche la collaborazione dei consolati esteri per dar la caccia agli imputati “fantasma”.

Non si esclude che i soggetti ricercati siano in parte deceduti dato che l'inizio delle indagini risale a tredici anni fa ed è a carico di persone che avevano più di 65 anni.

Italiani emigrati principalmente in America (dal Canada all'America Latina, passando dagli Stati Uniti) che tornavano in Italia solo per ottenere la cittadinanza, dichiarare redditi da fame, fare richiesta e ritirare, quindi, la pensione sociale alla cassa previdenziale.

Le indagini sono partite nel 2003. Ad operare la guardia di finanza di Scalea, sempre in provincia di Cosenza, secondo “BlogTortora”. I sospetti son caduti su un lungo elenco di poveri troppo lungo per non far rizzare le antenne alle fiamme gialle.

La cosa che fa riflettere è anche la mancanza di controlli da parte dell'Inps. Un vuoto di 5 milioni di euro nelle casse e nemmeno una commissione interna di controllo che attestasse la veridicità delle informazioni date dai presunti poveri. Che tanto poveri, probabilmente, non erano se potevano permettersi addirittura viaggi intercontinentali.

Sarà un caso, ma la scoperta dell'irreperibilità di 150 imputati coincide con le dimissioni, annunciate proprio ieri, del direttore generale dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, Massimo Cioffi.

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