Cronache

Camorra, il book fotografico delle vip per le feste dei boss

All'interno del covo di un boss è stato trovato un book con le foto delle Rodriguez, della Marini e molte altre soubrette. Serviva per organizzare le feste private dei camorristi

Camorra, il book fotografico delle vip per le feste dei boss

I boss del clan degli scissionisti erano affascinati dal mondo dello spettacolo. O, più precisamente, alle soubrette. Agognavano di averle, a suon di decine di migliaia di euro, tra gli ospiti delle proprie feste, come "regalo" a importanti narcotrafficanti con i quali erano in affari. E per farlo avrebbero ottenuto addirittura da un loro uomo fidato un book nel quale figuravano le foto di Belen, della sorella Cecilia, di Valeria Marini e di altre belle donne del jet set.

Dive e celebrità del palcoscenito ingaggiate a colpi di mazzette per serate dedicate ai boss di camorra. E' lo scenario che emerge dai verbali di alcuni interrogatori a collaboratori di giustizia depositati al Tribunale del Riesame di Napoli. Tutti relativi a una maxi operazione nel capoluogo campano contro il narcotraffico e il riciclaggio di denaro "sporco". Operazione che ha portato, lo scorso 27 gennaio, a 11 provvedimenti cautelari nei confronti di persone ritenute appartenenti al clan. Le vicende riferite dai collaboratori di giustizia che, peraltro, dicono di averle apprese da terzi, risalgono ad alcuni anni fa e le feste. Ma come sottolineano anche i pentinti mai state organizzate.

Il dettaglio che fa scalpore è il book fotografico trovato nel covo del boss Cesare Pagano ucciso brutalmente a fine gennaio 2012. A parlare del book è, tra gli altri, Biagio Esposito: una serie di foto in bianco e nero, stampate da un computer, tenute insieme con una spilla. Tra queste foto figuravano, come riferisce il collaboratore di giustizia, anche quelle di Belen Rodriguez, Sara Tommasi, Susanna Petrone, Cecilia Rodriguez, Barbara Guerra, Ana Laura Ribas e Valeria Marini. A dare una mano agli affiliati al clan per le comparsate in tv era Matteo Garrone, regista del film Gomorra. Grazie a lui tre affiliati e le rispettive mogli avrebbero preso parte, come pubblico, alla trasmissione "I Raccomandati". "Tramite Garrone entravamo tra il pubblico senza pagare", dice agli inquirenti Esposito. E aggiunge che qualche pusher del clan fece anche la parte del killer in alcune scene di Gomorra, un film che, secondo loro, non si sarebbe potuto girare a Scampia senza il benestare del clan.

Uno dei pentiti parla anche di uno spogliarello che Fabrizio Corona avrebbe fatto in occasione della festa per i 18 anni della figlia di un boss. Una vicenda che però, l'uomo avrebbe appreso da terzi. E molte delle vicende di cui parlano, vengono apprese da altre persone e non vissute direttamente. I contatti con persone appartenenti al mondo dello spettacolo e affiliati al clan passavano anche attraverso Marco Stanchi, fratello di Raffaele. In un'intercettazione telefonica la convivente di quest'ultimo, Fabiana, parla con sua madre della possibilità di andare a "C'è posta per te". "Senti - dice la madre di Fabiana... ma perchè... come facevi a passare da Maria De Filippi...non potevi neanche passare...". Fabiana risponde: "eh...vabbè... si parlava con qualcuno no?". La madre replica: "ah...eh...brava hai ragione".

Fabiana, a questo punto risponde: "figurati se Matteo Garrone non riusciva a farmi andare su canale 5".

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