Cronache

Cannabis terapeutica, parte la produzione in Italia

Firmato il protocollo: da oggi i militari di Firenze coltiveranno "erba" per rifornire le farmacie

Cannabis terapeutica, parte la produzione  in Italia

La cannabis terapeutica diventa realtà in Italia. È partita oggi infatti la produzione di "erba" da parte dello Stabilimento chimico farmaceutico militare (Scfm) di Firenze che renderà già dal 2015 più facile e meno costoso poter avere accesso ai farmaci, utilizzati prevalentemente nella terapia del dolore.

Oggi, per molti malati di gravi patologie (dalla Sla a varie sindromi), infatti, arrivare ad ottenere tali farmaci a base di cannabis richiede sforzi enormi e costi non trascurabili. Un medico che voglia prescrivere questo tipo di medicinali - con l’eccezione di un unico prodotto contro la Sclerosi multipla che è disponibile sul territorio italiano - deve infatti richiederne l’importazione dall’estero con i relativi permessi. E i costi sono alti: circa 450 euro al mese   paziente è il costo per le Regioni con i Lea, ma si può arrivare a spendere fino a 900 euro a paziente. Solo 11 Regioni li forniscono gratuitamente a chi ne ha bisogno. Una situazione destinata presto a cambiare. Entro il 31 ottobre, ha spiegato Lorenzin, verrà costituito un gruppo di lavoro per definire in un protocollo operativo operazioni, verifiche e tariffe da applicare al prodotto. Il documento sarà quindi strasmesso al Consiglio Superiore di Sanità. Si prevede che i primi prodotti a base di cannabis terapeutica italiana arriveranno entro il 2015.

Lo stabilimento di Firenze, in particolare, effettuerà le operazioni di coltivazione, fabbricazione della sostanza attiva a base di cannabis e il confezionamento della stessa in imballi da distribuire, su richiesta delle Regioni, alle farmacie territoriali ed ospedaliere per l’allestimento di preparazioni magistrali, da dispensare dietro presentazione di ricetta medica non ripetibile. Non sono invece previste la produzione da parte di aziende private nè aperture verso l’autocoltivazione da parte dei pazienti.

Il primo vantaggio sarà quello di abbattere i costi: "Attualmente il fabbisogno di cannabis terapeutica è stato calcolato in 80-100 chilogrammi l’anno e l’importazione del principio attivo costa 15 euro al grammo allo Stato - ha spiegato Lorenzin - Con l’avvio della produzione in Italia, tale principio attivo entrerà nei Lea e le regioni si accorderanno sui ticket. Lo scopo è quello di ridurre i costi diventando autosufficienti. Oggi 1 minore su 4 fuma cannabis e la questione è molto preoccupante ma dobbiamo sfatare un mito

538em;">dicendo che drogarsi fa male mentre l’uso delle sostanze a fine terapeutici è un’altra cosa ed è nell’interesse dei pazienti". 

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