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Cara Thelma, un giorno ti diranno...

Il 16 marzo scorso è venuta al mondo Thelma, un'orfana della strage del Bataclan. Un giorno le diranno che siamo in guerra

Cara Thelma, un giorno ti diranno...

Benarrivata piccina. Hai la pelle sottile per crescerci dentro, gli occhi ancora chiusi, tutti gli organi nuovi di zecca. E un braccialetto di plastica attorno al polso minuscolo con scarabocchiato a penna il nome che voleva darti tuo padre: Thelma. E così è stato, il 16 marzo scorso quando sei venuta al mondo. Ti hanno chiamata come ti avrebbe chiamata lui se tutto fosse andato come doveva andare, se lo avessero lasciato qui per conoscerti. Adesso bisogna tirarti grande. E scaldarti e vestirti, e farti studiare e sgridarti. E poi però un giorno ti diranno. Dovranno dirti. Perché per allora avrai già fatto domande e sentito mancanze. Ci si sente diverse a crescere senza un padre. Si chiede permesso più spesso degli altri, e ci si sente abusivi ovunque. Capita di vivere con la mano sinistra perché manca un pezzo e chissà perché si compensa così. Pensandosi colpevoli senza avere colpa. E si hanno malinconie che arrivano da lontano e che purtroppo vanno anche, lontano. E allora ti racconteranno Thelma. Qualcuno dovrà dirti. E ti diranno che il tuo papà è morto in un attacco terroristico. Che il tuo papà Matthieu stava ascoltando un concerto al teatro Bataclan di Parigi quando dei terroristi armati sono arrivati ad ammazzarlo. Lui ed altre centoventinove persone. Proveranno a spiegarti ciò che non si può spiegare. Perché così non ha senso Thelma. E lo capiamo bene che così non potresti capire. Per questo, piccina, vorremmo dirti che il tuo papà, trentottenne, professore di geografia all'università, fan sfegatato degli Eagles of Death Metal, inerme e incolpevole è morto in guerra. Era una guerra Thelma. E chissà cosa sarà diventata quando te la racconteranno chiamandola in un altro modo. Ma allora, oggi, ieri, mentre ancora stavi nella pancia della tua mamma, qui ci sfasciava una guerra. Ed è lì, ed è così che è morto tuo padre. Senza andare sul campo, perché il campo era ovunque. Senza scegliere da che parte stare, perché a chi ammazzava non importava. Era la prima guerra senza modi e confini Thelma. E il tuo papà ci è finito in mezzo. Restando a Parigi e andando ad ascoltare musica. Era guerra Thelma. Una guerra bastarda e incomprensibile, perfino più delle altre. Ti hanno chiamata come voleva lui. E sei nata due giorni dopo l'arresto dei responsabili dell'attacco. Benvenuta piccina, che tu possa non sentirti mai abusiva.

Ovunque.

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