Cronache

Il cardinale pro migranti: "No alla narrativa negativa"

Il cardinale segretario di Stato si è scagliato "contro" la "narrativa negativa" sui migranti. Quello dei rifugiati sarebbe un contributo decisivo ai fini della costruzione di una civiltà

Il cardinale Parolin e Papa Francesco
Il cardinale Parolin e Papa Francesco

Il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, ha invitato a opporsi alla "narrativa negativa" in materia di migranti e gestione dei fenomeni migratori. Il porporato italiano ha ribadito un concetto esposto più volte dalle alte sfere del Vaticano, introducendo un libro stilato dai giovani della Scuola Sinderesi.

Parolin aveva già detto la sua ai tempi del caso della nave Aquarius, ma le dichiarazioni più recenti, quelle riportate pure da Vatican Insider, vertono in maniera più specifica sull'importanza avuta storicamente dai migranti per l'edificazione delle antiche civiltà. "Nel dibattito sulla relazione tra la migrazione e lo sviluppo - ha scritto il 'ministro degli Esteri' della Santa Sede - non è stato pienamente riconosciuto il contributo apportato dai migranti al progresso dei paesi di destinazione".

Coloro che tentano di raggiungere le nostre coste al fine d'integrarsi in una nuova società, insomma, apporterebbero un contributo decisivo non ignorabili. Ecco perché per l'alto prelato bisogna "contrastare" una modalità di raccontare il fenomeno in questione attraverso termini unicamente sfavorevoli. "Come ha affermato san Giovanni Paolo II nel 1992 – ha continuato Parolin all'interno della sua riflessione – molti migranti vivono e operano nella società di adozione già da tempo". Si tratta - ha aggiunto - di persone che… attendono di essere riconosciuti come parte integrante nella società di cui condividono le vicende e l’impegno per lo sviluppo economico e sociale".

Gli esponenti politici e gli operatori del mondo dell'informazione, nel caso assecondino questa "narrativa negativa", vengono invitati a cambiare registro, sostenendo "una visione positiva della migrazione, dissipando pregiudizi e paure, e abbandonando la cultura dominante dello scarto e del rifiuto, come Papa Francesco ha ripetutamente chiesto".

Parolin, nella sua introduzione, ha ripetutamente citato Papa Francesco, concludendo con il sottolineare la necessità di "promuovere la fratellanza, un principio spesso dimenticato nel percorso di sviluppo delle democrazie del terzo millennio".

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