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Caro Orlando, ti scrivo

Chi glielo dice a queste donne che non esiste alcuna emergenza, che tutto è sotto controllo?

Caro Orlando, ti scrivo

Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, smentendo il suo collega degli Interni Marco Minniti, sostiene che in Italia l'immigrazione non costituisce una emergenza sociale, come se la violenza quotidiana che si porta appresso fosse acqua fresca. Che è più o meno quello che pensa il marocchino che l'altra notte, in una Rimini blindata per il recente stupro di gruppo ai danni di una turista, ha sequestrato e violentato una quarantenne di Parma; come quel clandestino che l'altra mattina ha violentato in un parco di Milano una pensionata di ottanta anni che stava andando a fare la spesa; come quell'altro marocchino che a Desio, piena Brianza, ha abusato di una ragazza.

Chi glielo dice a queste donne che non esiste alcuna emergenza, che tutto è sotto controllo? Glielo dice lei, signor ministro, che la giustizia in Italia garantisce la tranquillità e la dignità dei cittadini? Perché a noi viene invece il dubbio che lei, tutto preso a fare politica tra una Festa dell'Unità e le riunioni per regolare i conti dentro il Pd, abbia perso il contatto con la realtà.

A Rimini i suoi pm non riescono ad acciuffare quattro stupratori straccioni, manco fossero Diabolik. I suoi magistrati brancolano nel buio (e anche se buone notizie arrivassero oggi sarebbe comunque tardi) perché la giustizia italiana, da lei diretta, pensa appunto come lei che l'immigrazione non sia una emergenza, che dare la caccia a una presunta tangente sia molto più importante che braccare i clandestini violenti, che un reato fiscale valga mille volte più di una occupazione abusiva. Noi consideriamo molto gravi i reati di corruzione ed evasione, ma quelli contro le persone e i loro diritti primari lo sono ancora di più, anche se perseguirli è più faticoso e non porta notorietà. L'obbligatorietà dell'azione penale non dovrebbe valere solo nei confronti dei politici e dei loro parenti. L'illegalità che porta con sé l'immigrazione non ha bisogno di soffiate o intuizioni investigative, è evidente. Solo voi - sistema giustizia - vi ostinate a non vederla, spesso a negarla, quando non addirittura proteggerla, in nome di una illegale e non richiesta compensazione dei mali della società.

Se volete il rispetto degli italiani fate il vostro lavoro, non siete pagati per fare politica o tranquillizzare i cittadini, ma per prevenire e punire duramente - che i delinquenti siano stranieri o italiani - gli stupri e tutti gli abusi quotidiani dei quali, anche per colpa vostra, siamo vittime.

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