Cronache

Carta d'identità elettronica in altri 350 comuni: come richiederla

Il nuovo documento potrà essere utilizzato per viaggiare nel Paese dell'Unione Europea

Carta d'identità elettronica in altri 350 comuni: come richiederla

Sempre più comuni italiani sono abilitati a rilasciare la carta d'identità elettronica (Cie) introdotta nel nostro Paese con il decreto legge 78/2015. Da ieri ce ne sono altri 350, compreso quello di Roma.

Il nuovo documento, dello stesso formato di una carta di credito, andrà a sostituire il vecchio cartaceo e potrà essere utilizzato per viaggiare nei Paese dell'Unione europea e in quelli con cui lo Stato italiano ha firmato specifici accordi. Inoltre può essere utilizzata per richiedere una identità digitale sul sistema Spid (Sistema pubblico di identità digitale) che, utilizzata assieme alla Cie, permette l'accesso ai servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni. Con la partenza della fase 2 della sperimentazione, avviata nel luglio del 2016 con 199 comuni, è garantita la copertura del 50 per cento della popolazione italiana.

Come richiedere la Carta d'identità elettronica

Come spiega Il Messaggero, la Cei si può richiedere al Comune di residenza o di dimora nei casi di primo rilascio, deterioramento, smarrimento o furto del documento di identificazione. La sua durata varia secondo le fasce d'età di appartenenza: 3 anni per i minori di età inferiore a 3 anni; 5 anni per i minori di età compresa tra i 3 e i 18 anni; 10 anni per i maggiorenni. Il cittadino dovrà recarsi in Comune munito di fototessera, in formato cartaceo o elettronico, su un supporto Usb. La fototessera dovrà essere dello stesso tipo di quelle utilizzate per il passaporto. È consigliabile, all'atto della richiesta, munirsi di codice fiscale o tessera sanitaria al fine di velocizzare le attività di registrazione. La carta si può richiedere anche prenotando via internet un appuntamento per il rilascio del documento. Il costo è di 16,79 euro, contro i 5,42 euro della vecchia. La consegna della Cie avverrà entro sei giorni lavorativi, all'indirizzo indicato dal cittadino all'atto della richiesta o presso il Comune. L'indirizzo internet per trovare le informazioni e verificare se il proprio comune è quello abilitato è

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