Cronache

La Rai chiede il canone a un terremotato con la casa distrutta

Viviana Sidoni ha perso padre e nonni nel sisma d'Abruzzo: "Per disdire il canone devo dimostrare che i miei sono morti e la casa è andata distrutta"

La Rai chiede il canone a un terremotato con la casa distrutta

La casa è crollata nel terremoto dell'Aquila ma la televisione di Stato chiede ugualmente il pagamento del canone Rai: sembra una barzelletta e invece è la storia vera che ha per protagonista Viviana Sidoni, trentacinquenne romana che nel sisma d'Abruzzo del 2009 perse il padre e i nonni.

Come racconta a Il Tempo, il 15 ottobre la signora Sidoni ha ricevuto una lettera della Rai con cui le veniva notificata una "rettifica di intestazione del canone televisivo". Una comunicazione che le è parsa da subito strana, poiché riferita ad un indirizzo dove aveva abitato in passato con l'ex marito, ma dove non aveva mai risieduto. Dopo un paio di mail con richieste di chiarimenti rimaste inevase, a casa Sidoni è stata recapitata un'altra missiva, questa volta con un conto di 134,28 euro di canone per il 2014 più relativi interessi.

Solo dopo essersi rivolta allo sportello per gli abbonati Rai la signora Sidoni ha capito che la fattura faceva riferimento a quella casa di Castelnuovo di San Pio, nell'Aquilano, dove erano morti il padre e i nonni. Una casa che non c'è più e che si trovava in un'area ad oggi ancora considerata "zona rossa" per l'altissimo rischio sismico.

"L’addetta allo sportello mi ha detto che, alla morte di mio nonno, non è stata fatta la disdetta del canone - spiega al quotidiano romano la signora Sidoni - Ho quindi ereditato un abbonamento Rai di un’abitazione che non esiste più, che il terremoto ha ridotto in macerie. La signora mi ha anche detto che avrei dovuto disdire l’abbonamento in fretta, perché mi avrebbero prima o poi inviato anche le richieste di pagamento degli anni passati, dal 2010 al 2013."

A questo punto la signora è stata costretta a inviare precipitosamente una raccomandata all'Agenzia delle Entrate con tutta la documentazione - stato di famiglia, certificati di morte dei congiunti, foto dell'abitazione distrutta - che attesti che la casa è andata distrutta e che comunque lei non sia nemmeno inclusa in quell'asse ereditario.

Quello che è peggio, però, è che quello del canone Rai non è nemmeno il primo caso: "Il giorno del funerale di mio padre ci ha telefonato un addetto dell'Enel chiedendo come potesse recuperare il contatore installato appena un mese prima", racconta amareggiata Viviana.

Storie di ordinaria malaburocrazia, che non si riesce a fermare nemmeno davanti alle tragedie.

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