Cronache

"A casa mia sanno tutto": i messaggi di sfida della 35enne al giovane amante

La donna di Prato che ha avuto una relazione, ed un figlio, con un minore avrebbe inviato messaggi minacciosi e di sfida al suo giovane amante per farlo tacere

"A casa mia sanno tutto": i messaggi di sfida della 35enne al giovane amante

Si fa sempre più intricata la pseudo love story di Prato che vede coinvolta una donna di 35 anni, sposata e madre di due bambini, e lo studente oggi 15enne che l’esame del Dna ha confermato essere il padre del secondogenito della esuberante, ed incosciente, signora. Un rapporto insano, quello tra i due, con la 35enne che tentava di sottomettere ai suoi voleri il minore, disorientato e preoccupato da una situazione intricata, anche attraverso non troppo velate minacce effettuate tramite messaggi sul telefono.

"Se mi lasci dico a tutti che è figlio tuo". Sarebbe questo uno delle missive che la signora avrebbe inviato al suo amante subito dopo il parto.

A raccontarlo è la madre del ragazzino durante un incontro avuto ieri con il capo della Squadra mobile Gianluca Aurilia. Una madre da tempo preoccupata perché convinta che il proprio figlio nascondesse qualcosa. Una sensazione, questa, rivelatasi giusta con la realtà che, però, ha superato ogni più fervida immaginazione.

Solo dopo molto tempo, l’angustiata genitrice è riuscita a conquistare la fiducia dell’adolescente che, sentendosi prigioniero di un sentimento clandestino, ha vuotato il sacco sulla sua difficile situazione confessando quel segreto che, inevitabilmente, gli ha segnato la sua giovane vita.

Il ragazzino ha ammesso che a fine gennaio la sua amante gli ha inviato un altro messaggio dai toni di sfida: "I miei e mio marito sanno già tutto, tu puoi dire quello che vuoi".

A quel punto i genitori dell’adolescente, sconvolti, hanno chiamato l’avvocato e presentato un esposto in procura. Così è partita l'inchiesta. Il reato contestato è atti sessuali con un minorenne.

Gli investigatori della Squadra mobile si sono presentati lo scorso venerdì a casa della 35enne con un mandato di perquisizione. Lei, in quel momento, non era nell’abitazione ma arriva poco dopo con i certificati di nascita del secondo figlio.

Subito dopo, nell’appartamento si presenta anche il marito. Come riporta Repubblica, l’uomo sembra calmo come se non fosse sorpreso da quanto stava accadendo tanto da restare accanto con la moglie anche quando questa viene condotta in Questura.

"Non ci toglieranno il bambino, vero?" è l’unica frase del marito rivolta alla consorte che tradisce un momento di umana debolezza e paura.

Il rischio, però, c'è. Il pm, infatti, potrebbe chiedere il disconoscimento della paternità o i genitori del baby amante nel caso quest'ultimo decidesse di rivendicarne la paternità. La vicenda è decisamente delicata e, oltre a toccare in modo devastante due famiglie, coinvolge anche 3 minori. Per questo la Procura ha deciso di secretare gli atti dell’inchiesta.

Sono numerosi i punti su cui bisogna far luce. I magistrati devono accertare, ad esempio, se i rapporti sessuali fra allievo ed insegnante siano cominciati prima dei 14 anni di lui. Se così fosse, il quadro per la focosa donna potrebbe ulteriormente aggravarsi.

Venerdì ci potrebbero essere sviluppi importanti sulla storia. Quel giorno, infatti, verranno depositate le perizie sui cellulari dei due amanti. L'adolescente ha cancellato quasi tutti i messaggi mentre la 35enne non avrebbe toccato quasi nulla di quelle interazioni avute con il ragazzino.

La perizia potrebbe recuperare parte dei messaggi eliminati. Questi potrebbero fornire indizi su quando ha avuto inizio l’insana relazione e dove e quando avvenivano gli incontri.

Nei prossimi giorni sarà ascoltato anche l’adolescente.

Per sentire la sua versione, la procura ha intenzione di chiedere l'incidente probatorio, un'audizione protetta col sostegno di uno psicologo.

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