Cronache

Caso Antinori, parla il legale della vittima: "Sconvolta e trattata come un involucro"

Così Roberta De Leo, avvocato dell'Associazione Svs Dad (Soccorso violenza sessuale Donna aiuta donna) onlus, descrive lo stato d'animo della ragazza spagnola

Caso Antinori, parla il legale della vittima: "Sconvolta e trattata come un involucro"

Il noto ginecologo Severino Antinori, 71 anni, è stato arrestato dai carabinieri del Nas di Milano coordinati dalla Procura di Milano. Contro il medico che ha sempre sfidato le leggi per riuscire a ottenere gravidanze delle sue pazienti, ci sono pesantissime accuse: avere immobilizzato, anestetizzato e costretto una ragazza spagnola di 24 anni a subire l’espianto di alcuni ovuli.

Ora a parlare è il legale della ragazza vittima degli abusi del medico: "Così Roberta De Leo, avvocato dell'Associazione Svs Dad (Soccorso violenza sessuale Donna aiuta donna) onlus, descrive lo stato d'animo della ragazza spagnola". Così Roberta De Leo, avvocato dell'Associazione Svs Dad (Soccorso violenza sessuale Donna aiuta donna) onlus, descrive all'AdnKronos lo stato d'animo della ragazza spagnola a cui il ginecologo Severino Antinori avrebbe prelevato ovociti contro la sua volontà. Il legale ha seguito la 24enne fin dai primi momenti, nell'imminenza del fatto al centro dell'inchiesta che ha portato all'arresto del noto medico da parte dei Nas di Milano. "Era molto provata e sofferente - racconta De Leo - e spero che non abbia subito danni permanenti irreversibili. Farà altri accertamenti. L'urgenza per lei era tornare a casa. È una ragazza acqua e sapone, non appariscente, intelligente e colta, che parla spagnolo e francese. Una brava ragazza, ora molto segnata al pensiero che abbiano potuto approfittare di lei".

Ad angosciarla "era la modalità" di quello che lei ritiene "un raggiro. Era ossessionata dall'idea che le fossero stati sottratti degli ovuli e che potessero esserci creature figlie sue al mondo, al di fuori della sua volontà e del suo controllo", ripete il legale. Per questo "ha pianto molto - ricorda De Leo -faceva molta tenerezza. Era sconvolta e si sentiva trattata come un involucro".

Ora le indagini proseguiranno, ma quando si instaurerà un eventuale processo, "senza dubbio ci costituiremo parte civile e la ragazza chiederà un risarcimento del danno, che è di difficile quantificazione, perché non ci sono precedenti simili in Italia".

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