Cronache

Catania, presi quattro pedofili: i "riti religiosi" erano stupri

I quattro facevano parte di una congregazione religiosa con 5mila adepti: giustificavano gli abusi con "azioni mistiche spirituali"

Catania, presi quattro pedofili: i "riti religiosi" erano stupri

Quattro pedofili di una comunità religiosa di Catania sono stati arrestati con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla violenza sessuale aggravata ai danni di minori.

Gli abusi sessuali sarebbero stati compiuti ai danni di minorenni all'interno di una congregazione religiosa e venivano "giustificati" come riti religiosi di purificazione: i quattro parlavano infatti di azioni mistiche spirituali. La comunità era frequentata da circa 5mila adepti ed era stata fondata da un sacerdote deceduto da tempo.

A finire in manette, il "santone" della comunità - autoproclamatosi "reincarnazione di un Arcangelo" - e tre donne. All'interno del gruppo, formalmente dedito alla vendita di prodotti agricoli coltivati dagli stessi adepti (con proventi di migliaia di euro mensili), venivano compiuti da molti anni atti di violenza sessuale ai danni di minori, qualificati come azioni mistiche e spirituali.

A far emergere gli abusi è stata la madre di una vittima quindicenne che ha consegnato lo smartphone della figlia alla polizia. Attraveso le chat salvate, gli inquirenti hanno identificato altre vittime che hanno confermato gli abusi (talvolta risalenti negli anni), descrivendo lo stato di totale plagio esistente all'interno del gruppo. Il tutto era fondato su argomenti di carattere religioso (persuasione tanto forte da indurre anche alcune donne, madri di minori, a condurre consapevolmente le figlie all'interno del gruppo).

Le tre donne arrestate si occupavano del reclutamento delle minori da sottoporre alle pratiche sessuali, vincendone le resistenze. Le convincevano infatti che i rapporti col santone fossero "atti d'amore pulito", "amore dall'alto". E avevano istituito dei veri e propri turni presso l'abitazione dell'uomo durante i quali le minori, oltre a svolgere svariate attività - lavare il 73enne, vestirlo, pulire la sua abitazione... - dovevano soddisfarne anche le sue richieste sessuali, talvolta anche in gruppo. Le vittime, inoltre, erano costrette a sottoscrivere delle lettere in cui dichiaravano il loro amore, dichiarandosi espressamente consenzienti alle sue richieste sessuali.

Quando le minori esternavano dubbi o non aderivano alle richieste, venivano tacciate di essere prive di fede e talvolta, anche multate, con obbligo di pagamento di somme di denaro. Gli abusi venivano consumati anche nel cosiddetto "cenacolo", luogo dove la comunità si riuniva con cadenza settimanale per riunioni su argomenti religiosi. Nel corso delle perquisizioni sono state trovate moltissime lettere redatte dalle giovani; individuato anche il registro con gli elenchi nominativi di migliaia di adepti.

Numerose le donne, minori e maggiorenni, vittime in questa vicenda protrattasi da oltre 25 anni.

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