Cronache

Catanzaro, cade l’accusa di mafia per l’imprenditore Barbieri

Coinvolto insieme al governatore della Calabria Oliverio nell’inchiesta sugli appalti pilotati

Catanzaro, cade l’accusa di mafia per l’imprenditore Barbieri

Decade l'aggravante mafiosa per il noto imprenditore calabrese Giorgio Barbieri finito nell'inchiesta "Lande desolate" della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro relativa a una vicenda di presunti appalti "pilotati", in particolare quello dell'impianto sciistico di Lorica e dell'aviosuperficie di Scalea (Comune in provincia di Cosenza). Nell'indagine è coinvolto anche il governatore della Regione Calabria, Mario Oliverio, attualmente in regime di obbligo di dimora (confermato anche dal tribunale del riesame).

Corruzione, falso in atto pubblico, abuso d'ufficio e frode nelle pubbliche forniture sono le ipotesi di reato che, a vario titolo, la Dda catanzarese ha contestato nell'ambito dell'inchiesta che ruota attorno alla figura di Giorgio Ottavio Barbieri, imprenditore di 42 anni, ritenuto dagli inquirenti legato alla cosca di 'ndrangheta dei Muto di Cetraro e finito agli arresti domiciliari.

Oggi però, come si legge su La Gazzetta del Sud, arriva la sentenza del tribunale del riesame che cambia, in parte, l'accusa che pende sul noto imprenditore calabrese. Giorgio Barbieri (assistito dagli avvocati Nicola Rendace e Giovanni Passalacqua) rimane agli arresti domiciliari con esclusione però, come già detto, dell'aggravante mafiosa. C'è la conferma della misura cautelare disposta nei confronti del dirigente regionale Luigi Zinno (difeso dall’avvocato Vincenzo Adamo). C'è poi, come si legge sempre sul quotidiano regionale, la sostituzione della misura restrittiva con l’interdizione per un anno dalla professione per l’ingegnere Carmine Guido e per Gianluca Guarnaccia, dipendente della “Barbieri costruzioni”. Annullato il provvedimento cautelare per Vincenzo De Caro, già consulente della Regione.


Rimane allora il dubbio sul perché Barbieri risultasse - nelle indagini - vicino alla cosca dei Muto di Cetraro.

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