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Che tristezza la "resistenza" a colpi di selfie (con insulto)

Che tristezza la "resistenza" a colpi di selfie (con insulto)

Sono l'esercito del selfie. Ogni era ha i suoi eroi, ed è anche dalla statura di essi che si misura il livello del periodo storico. Dunque, chi sono i nuovi eroi del 2019? I nuovi resistenti (li definisce proprio con questa parola Repubblica, lo avessimo fatto noi ci avrebbe querelato l'Anpi per vilipendio alla memoria) sono quelli che fanno i selfie con Salvini per prenderlo in giro. Gesto di grande coraggio ed eroismo. Massimo argine digitale nei confronti del pericolo neofascista. Pericolo che, ovviamente, non c'è, ma va molto di moda fare gli antifascisti in assenza di fascismo. Sono l'«esercito del selfie», e non è un ritornello estivo. Questi si prendono sul serio. Il partigiano del selfie ha tutta una sua metodologia: assiste per interminabili ore al comizio del leader leghista e poi - presumibilmente camuffato con elmo da vichingo e camicia verde - si mette in fila in attesa di una foto col Capitano. E poi scatta l'agguato. L'ora X. L'imboscata. Sono dei Rambo da Instagram. Roba da alto manuale di strategia militare, Sun Tzu se lo mangiano con un clic, questi qui. C'è chi, appena in posa, gli dice «Sei una merda letale»; chi gli chiede che fine hanno fatto i 49 milioni del Carroccio e chi vuole sapere se i terroni sono ancora «di merda». Una delle performance più creative, roba da Marina Abramovic, è stata quella delle due lesbiche che, accanto al ministro, hanno iniziato a baciarsi con passione. Ormai è un vero e proprio genere fotografico. Non ci stupiremmo se qualche solone (tipo quelli del Salone) si inventasse anche un premio ad hoc per celebrare la nouvelle vague. Il sito di Repubblica, nel frattempo, per non saper né leggere né scrivere, ha già imbastito un sondaggio per decretare l'insulto più riuscito. Per non parlare del festival degli striscioni e dei cartelli, comparsi su e giù per le piazze, dove si sfiorano le vette altissime del pensiero rosso: da «Fischia il vento Salvini stai attento» a «Meglio buonista e puttana che fascista e salviniana». Se la difesa delle nostre libertà è nelle mani di questi qui possiamo stare tranquilli...

Secondo Selvaggia Lucarelli, tra il serio e il faceto, quella degli autoscatti è una legittima difesa: «La nuova forma di resistenza al pensiero salviniano parte da qui, dalla rivoluzione del selfie».

Il problema non è che qualche cretino perda il suo tempo a sbeffeggiare il vicepremier, il problema è che qualcuno lo voglia trasformare in un resistente e concedergli la dignità dell'eroe. Nel vuoto totale della sinistra persino le pernacchie rivolte dai passanti a Salvini diventano un gesto ideologico e rivoluzionario.

Sbertucciando in un solo colpo l'intelligenza e pure quei pochi che hanno davvero fatto la Resistenza.

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