Cronache

Chi era Tavella, il cooperante ucciso

Sul web si descriveva come "una persona curiosa di scoprire "questo grande mondo", ma il mio tempo qui è breve"

Chi era Tavella, il cooperante ucciso

"Una persona curiosa di scoprire "questo grande mondo", fortunata per avere un lavoro che lo fa viaggiare e che gli permette di incontrare persone fantastiche. Cesare Tavella il cooperatore italiano ucciso di Bangladesh si descriveva così sul sito Couchsurfing di scambio ospitalità. "Il mio tempo qui è troppo breve per non provare e godere quanto possibile in modo sano e positivo", aggiungeva spiegando la sua filosofia di vita. Cesare Tavella, il cooperante ucciso in Bangladesh, risulta nato nel 1964 a Milano e
residente a Casola Valsenia, paese dell’Appennino Ravennate al confine con la Toscana. Secondo le verifiche dei Carabinieri di Ravenna, Tavella, veterinario, dopo essersi trasferito da Milano e prima di andare a vivere a Casola aveva abitato a Bagnacavallo, nella pianura Ravennate, dove vivono ancora i suoi familiari. Nella casa di Bagnacavallo dove vivono i genitori di Cesare Tavella, è il momento del dolore.

"Non vogliamo essere disturbati, abbiamo cose molto gravi a cui pensare", ha risposto una voce maschile al telefono. "In un’operazione speciale dei soldati del Califfato in Bangladesh, una pattuglia di sicurezza ha preso di mira lo spregevole crociato Cesare Tavella dopo averlo seguito in una strada di Dacca, dove gli è stato sparato a mortecon armi silenziate, sia lode a Dio". È questa la presunta rivendicazione dell’Isis sull’uccisione di Cesare Tavella citata dalla direttrice del Site Rita Katz. "Ai membri della coalizione crociata diciamo: Non sarete sicuri nelle terre dei musulmani.

È solo la prima goccia di pioggia", conclude la rivendicazione.

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