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Chi ha dato, chi ha avuto e l'eroico Minniti

Chi l'avrebbe detto che ci saremmo trovati a sperare che un comunista tosto potesse rimediare ai danni di Alfano...

Chi ha dato, chi ha avuto e l'eroico Minniti

Ci sono le impronte digitali di Matteo Renzi e dell'ex ministro degli Interni Angelino Alfano, oggi agli Esteri, sull'accordo «segreto» con i partner europei in base al quale tutti gli immigrati recuperati in mare da chiunque devono finire nei porti italiani. Ce l'hanno fatta sotto il naso per motivi indicibili e questo spiega molte cose, prima di tutte la tranquilla fermezza con cui la Merkel e Macron rimbalzano qualsiasi richiesta di condividere la scomoda ospitalità. Germania e Francia hanno infatti già «pagato» all'Italia l'esenzione dando il via libera allo sforamento dei conti del governo Renzi grazie al quale l'Italia non è stata commissariata.

Renzi avrebbe, insomma, fatto uno scambio con l'Europa: io mi tengo i clandestini, voi digerite il mio disastro economico. Ora rimane da capire quale sia stato il vantaggio dell'allora ministro degli Interni Alfano, l'unico membro del governo che, per competenze, avrebbe potuto non accettare e denunciare il patto scellerato sulla pelle degli italiani. La prima risposta è ovvia: pur di non perdere la poltrona, Alfano accetterebbe qualsiasi cosa. La seconda è veramente maligna. C'è chi, infatti, ricorda come persone a lui vicine e membri del suo partito abbiano messo in piedi a tempo di record il Cara di Mineo, il più grande e finanziato centro di accoglienza d'Italia, nonché un business milionario, peraltro finito nel mirino della magistratura per una sfilza di reati.

Noi non siamo maligni, quindi ci asteniamo dall'avallare pericolosi e velenosi parallelismi. Però non siamo stupidi, e siamo molto arrabbiati perché è evidente che siamo stati venduti per interessi e convenienze private.

E non vorrei essere nei panni del povero ed eroico Minniti, successore di Alfano agli Interni, che, all'oscuro del patto scellerato, ha girato l'Europa pensando di avere le carte in regola per picchiare i pugni sul tavolo. Non ha, ovviamente, cavato un ragno dal buco, ma averlo avuto prima uno come lui al Viminale... Se Gentiloni avesse il coraggio di sostenerlo politicamente, uno come lui potrebbe provare a ribaltare la situazione. Chi l'avrebbe detto che un giorno, oggi, ci saremmo trovati a sperare che un comunista tosto (Minniti) potesse rimediare ai danni provocati da un segretario di Forza Italia (Alfano).

Strano, ma vero.

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