Cronache

«Ciao Terra, come va?» Philae si è risvegliato

Il «lander» della sonda Rosetta, in letargo da sette mesi, ha mandato i primi dati dalla cometa su cui è atterrato

Roma« Hello Earth. Can you hear me? ». Con un tweet arriva l'annuncio della ripresa del dialogo tra la terra e il lander Philae attraverso la sonda Rosetta. Un raggio di sole piùvicino e un po' più caldo e la «bella addormentata nello spazio» Philae si è finalmente svegliata ed ha parlato con la «madre» per 85 secondi dopo sette mesi di ibernazione trascorsi in una fenditura della cometa periodica 67P/Churyumov-Gerasimenko, che si trova a circa 500 milioni di chilometri dalla terra. Grandissima emozione per gli scienziati che seguono la missione più ambiziosa mai intrapresa dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa) alla quale fornisce un supporto di conoscenza e tecnologie avanzate anche l'Italia. Emozione e sollievo perché l'atterraggio di Philae sulla cometa, traguardo di un avventuroso viaggio iniziato 11 anni fa, non era stato affatto indolore. Il lander infatti era rimbalzato per ben tre volte sulla superfice della cometa finendo in una fenditura ed era poi rimasto in silenzio fino alle 22,28 del 13 giugno quando sono arrivati i primi segnali al Centro di Operazioni spaziali dell'Esa a Darmstadt in Germania.

In teoria quei rimbalzi avrebbero dovuto essere evitati ma qualcosa era andato storto e il lander era finito in una posizione nella quale non riceveva abbastanza energia solare. Ora che la cometa si è di nuovo trovata più vicina al soleinvece è arrivata la buona notizia. «Possiamo confermare che l'avventura di Philae continua - commenta il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston -. Il risveglio del lander ci riempe d'orgoglio per l'affidabilità delle tecnologie utilizzate, molte di marca italiana». Oltre alla partecipazione dei gruppi Finmeccanica Thale Alenia Space, Telespazio e Selex Es, sono due i ricercatori italiani alla guida della missione, Paolo Ferri ed Andrea Accomazzo. Stephan Ulamec, direttore del progetto, spiega che sono già arrivati più di 300 pacchetti-dati. «Philae sta facendo bene ha una temperatura di funzionamento di 35 gradi Celsius ed ha a disposizione 24 Watt -dice Ulamec- era attivo anche prima ma non era in grado di mettersi in contatto con Rosetta».

La missione della sonda (battezzata con il nome della stele di Rosetta che offrì agli studiosi la chiave per decifrare i geroglifici) è svelare i segreti della nascita del Sistema Solare attraverso lo studio delle comete perchè sono gli unici corpi celesti “integri“, che quindi conservano la stessa struttura di milioni di anni fa.

La sonda “madre“ Rosetta raccoglie i dati trasmessi dalla “figlia“ Philae che esegue le analisi delle proprietà chimico-fisiche e mineralogiche della cometa. «Ora Philae ha quattro mesi di tempo per provare di nuovo a perforare la cometa per raccogliere dati», spiega Mario Salatti, uno degli scienziati che partecipano al progetto. E la perforazione verrà eseguita con un trapano tutto italiano progettato al Politecnico di Milano da Amalia Ercoli Finzi.

Nel suo lungo viaggio iniziato nel 2004 Rosetta ha percorso 6mila milioni di chilometri sfruttando l'effetto della fionda gravitazionale una volta intorno a Marte e tre volte intorno alla Terra.

L'incontro con l'asteroide Steins nel 2008 e con Lutetia nel 2010 le tappe più importanti per la raccolta dati fino alla ripresa delle trasmissioni due serefa.

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