Cronache

Le cinque cose da sapere sull'ultima busta paga

Nei primi giorni di febbraio i lavoratori italiani ricevono il pagamento dello stipendio nella busta di gennaio 2016, il primo mese dell’anno. In occasione della ricezione della retribuzione molti lavoratori sono alle prese con la consultazione della propria prima busta paga dell’anno che ha alcune novità

Le cinque cose da sapere sull'ultima busta paga

Nei primi giorni di febbraio i lavoratori italiani ricevono il pagamento dello stipendio nella busta di gennaio 2016, il primo mese dell’anno. Ecco le 5 più importanti in una scheda di Fanpage.it

Aumenti per rinnovo CCNL - Sempre nella parte alta del cedolino si possono leggere gli elementi fissi e continuativi della retribuzione quale la paga base e l’indennità di contingenza, gli eventuali scatti di anzianità, l’eventuale E.D.R. e, per chi ce l’ha, il superminimo assorbibile. La prima novità che si può notare è proprio in questa parte alta del cedolino, se nel settore è scattato un aumento della paga base per rinnovo del CCNL dal 1 gennaio 2016.

Le festività del 1 gennaio (capodanno) e del 6 gennaio (epifania) - Nel corpo centrale della busta paga ci sono tutti gli elementi variabili della retribuzione, quali le indennità percepite ogni mese, che dipendono dal settore lavorativo. All’interno del corpo centrale della busta paga alcuni lavoratori troveranno la retribuzione per le festività di gennaio, quali il 1 gennaio (capodanno) e il 6 gennaio (epifania). I lavoratori impiegati retribuiti con 26 giornate, riceveranno 2 giornate pagate, per complessive 26 giornate retribuite.

La tassazione nella busta paga - In occasione del primo mese dell’anno nella busta paga del lavoratore ripartono da zero tutti gli imponibili, soprattutto quello fiscale. Nel mese di gennaio 2016 pertanto il datore di lavoro applicherà la tassazione sulla base del reddito presunto dell’anno 2016. E quale è il reddito presunto? Quello dell’anno precedente (quindi del 2015) o, se il lavoratore ha presentato il modulo detrazioni, quello comunicato dal lavoratore.

Nella busta paga di gennaio 2016, essendo un mese di 31 giorni, il lavoratore troverà la detrazione per lavoro dipendente calcolata su 31 giorni, pertanto più alta. Pertanto l’Irpef calcolata nel mese sarà pari al reddito del mese di gennaio, sul quale vengono calcolate le aliquote Irpef, meno la detrazione per lavoro dipendente. Coloro che hanno anche familiari a carico, vedranno applicarsi anche la detrazione per figli, coniuge e altri familiari a carico, sempre basata sul reddito presunto.

Sempre nella busta paga per i lavoratori che hanno un reddito imponibile fiscale presunto inferiore a 24 mila euro (ma anche a 26 mila euro) verrà attribuito il Bonus Renzi, i famosi 80 euro.

Siccome il mese di gennaio è di 31 giorni, allora per coloro che hanno un reddito inferiore a 24 mila euro, riceveranno in busta paga 81,53 euro di bonus Renzi. E’ frutto del seguente calcolo: 960 euro diviso 365 per 31 giorni.

Addizionali regionali e comunali - Con il mese di gennaio partono anche gli addebiti in busta paga delle addizionali regionali e comunali. Come funziona il calcolo delle addizionali? Bisogna consultare la busta paga di dicembre 2015 con il conguaglio fiscale di fine anno per rendersi conto di quanto si pagherà come addizionali regionali e comunali durante l’anno 2016. Il calcolo delle addizionali è basato su delle aliquote stabilite dagli enti locali.

Ferie, permessi e assegno per il nucleo familiare - Il lavoratore potrà controllare, facendo un confronto con la busta paga di dicembre, l’aumento progressivo delle ore o giorni di ferie e permessi maturati, al netto di quelli goduti o retribuiti. E’ infatti prassi in molte aziende retribuire nella mensilità di dicembre, ma a volte anche nella mensilità di gennaio, le ore di permessi non goduti l’anno precedente che per effetto di un articolo del CCNL sono da retribuire.

In questo caso il lavoratore potrà ricevere nella parte centrale del cedolino i permessi non goduti retribuiti, che saranno quindi poi scalati dal progressivo delle ore di permessi ancora da godere.

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