Cronache

Ottanta Intercity a rischio taglio: ecco le città che rimangono a piedi

Torino e Genova rischiano di restare a piedi. In bilico i collegamenti con Milano, Roma e Napoli: rimarrebbe attiva solo l'alta velocità

Ottanta Intercity a rischio taglio: ecco le città che rimangono a piedi

Oltre 60mila viaggiatori rischiano di essere penalizzati pesantemente. Un'ottantina di Intercity rischiano di essere soppressi dall'oggi al domani dal momento che i contratti sono scaduti il 31 dicembre 2014 e, da ormai nove mesi, gli Intercity viaggiano in regime di proroga senza che il governo versi a Trenitalia gli oltre 200 milioni per i servizi svolti. E a pagarne le conseguenze saranno soprattutto i liguri e i piemontesi.

Le trattative sul dimezzamento di quattro coppie di Intercity tra Torino e Genova per usare i 3,5 milioni di euro risparmiati per potenziare i regionali Torino-Savona e Cuneo-Ventimiglia. Ora che la trattativa si è arenata nei corridoi del ministeri dei Trasporti, c'è il rischio che il Piemonte e alla Liguria debbano far fronte all'interruzione di 84 Intercity. Le conseguenze, come spiega oggi la Stampa, sarebbero devastanti. Torino, per esempio, rischia di avere un solo collegamento diretto con Roma e Napoli sulla linea che non usa l'alta velocità. In Liguria, invece, rischiano 36 convogli, ventidue dei quali tra Genova e Milano. Non solo.. A poche settimane all’entrata in vigore dell’orario invernale, il governo non ha ancora deciso sul futuro del trasporto locale.

A pagare l'incompetenza del governo Renzi non saranno solo la Liguria e il Piemonte. Secondo la Stampa, rischiano di essere penalizzate anche Calabria, Sicilia e Puglia che potrebbero perdere i collegamenti con Roma e Milano. E ancora: Livorno, Grossetto e La Spezia potrebbero vedersi tagliare i collegamenti verso il capoluogo lombardo. Al ministero dei Trasporti, però, dicono che si tratta di "un allarmismo infondato" e che "sono state programmate riunioni tecniche per trovare le soluzioni adatte per risolvere il problema". Per il momento, però, il piatto piange.

I soldi non ci sono.

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