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Colombo fa il tifo per i profughi. Ma non a Capalbio

Ci ha provato, ma niente: il predicozzo incoerente gli scappa fuori così, come uno sbadiglio a una cena elegante

Colombo fa il tifo per i profughi. Ma non a Capalbio

E niente, non ce la può fare Furio Colombo. Ci ha provato, ma niente: il predicozzo incoerente gli scappa fuori così, come uno sbadiglio a una cena elegante. Il tema sono i migranti e l'editorialista del Fatto quotidiano e habitué della Piccola Atene rossa di Capalbio in un colpo solo certifica non solo il teorema che a sinistra i migranti li vogliono solo a casa d'altri, ma anche che sono sempre pronti a dare lezioni a chi non li vuole.

Il problema è che se le due cose avvengono all'unisono, per di più dallo stesso pulpito mediatico, rischia l'eccesso di disinvoltura anche uno come Colombo, che a maneggiare e rimaneggiare le sue idee pare essere un maestro. Un anno fa, quando nella sua Capalbio scoppiò il caso del gran rifiuto all'accoglienza di cinquanta migranti, avallato non solo dal sindaco Pd ma anche da qualche noto frequentatore della spiaggia amata dalla salottiera sinistra romana, lui sbottò: «È una bufala, la Capalbio radical chic è un vecchio mito giornalistico, e qui nessuno fa le barricate». Si peritò però di aggiungere qualche parola comprensiva per i sindaci, vittime di «una struttura autoritaria creata abolendo le Province» rea di buttare «addosso ai Comuni anche piccoli e piccolissimi, del tutto ignari e del tutto impreparati, un numero a scelta di migranti» e «senza selezionare». Insomma niente barricate, mica sono dei selvaggi a Capalbio, è colpa dei prefetti che mandano gli immigrati senza manco un po' di selezione all'ingresso. A Capalbio ad esempio si troverebbero bene solo immigrati che abbiano letto Proust.

Passano i mesi e, nonostante l'ondata di indignazione per la doppia morale del Pd, i profughi a Capalbio non arrivano per davvero. E senza nemmeno fare le barricate, quella è roba da rozzi sindaci leghisti. Solo a inizio agosto 2017, cioè un anno dopo, la cittadina toscana accetta di ricevere un drappello di profughi, ma chiede lo sconto: solo 15, invece di 50 e allontanati dal centro riservato ai vacanzieri. Perfino Renzi, in visita al bel borgo del Grossetano per presentare il suo libro, pungola per l'accoglienza a braccino corto il sindaco Pd Luigi Bellumori: «Certo che qui vi siete sprecati».

Ma come? Non era tutta una bufala? Un caso inventato dai giornali? Bisogna dire che su questo punto Colombo è irremovibile e coerente, la realtà non lo smuove di un passo dalle sue convinzioni. Tanto da spingerlo a esagerare un tantino. Va bene chiudere un occhio sulla doppia morale praticata a casa propria, ma contestualmente fare la morale agli altri, è un po' troppo. Succede che ieri all'infiammabile Furio sia scattata di nuovo l'indignazione. E con chi se la prende nel suo predicozzo di giornata sul Fatto quotidiano? Con «i sindaci Pd che non accolgono». Con una piroetta da far rosicare Baryshnikov, dimentica le colpe dei prefetti e che i sindaci erano vittime e mette all'indice la prima cittadina di Codigoro che alza le tasse a chi ospita profughi e quello di Ventimiglia che gli taglia l'acqua.

Avete già indovinato chi non c'è nell'elenco no? Siamo tutti uguali, ma Capalbio di più.

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