Cronache

Como, faceva propaganda Isis: espulso un tunisino

Lombardia, l'epicentro di sospetti jihadisti

Como, faceva propaganda Isis: espulso un tunisino

Dal Viminale è arrivato un altro decreto di espulsione per motivi di sicurezza nazionale per un tunisino di 49 anni, considerato ai vertici dell’associazione culturale islamica di via Domenico Pino, a Camerlata. L’uomo, che vive nelle case popolari di Lurago d’Erba, è considerato un integralista con posizioni e simpatie per lo Stato Islamico oggi e, in passato, per i gruppi terroristici più estremisti.

"La notizia dell'espulsione di uno dei responsabili della moschea di Como, un tunisino ritenuto un reclutatore di jihadisti dell'Isis, conferma che la Lombardia è l'epicentro di movimenti di sospetti jihadisti, come confermano le espulsioni o gli arresti nelle ultime settimane di sei presunti jihadisti residenti sul territorio lombardo. Per mesi il ministro Alfano, nonostante i continui arresti e le espulsioni di oltre venti soggetti radicalizzati nel 2016, non ha prestato ascolto alle nostre continue richieste di interventi ad hoc per la Lombardia, a cominciare dall’istituzione di un pool di magistrati specializzati nella prevenzione e nelle indagini sull’attività jihadista e dall’aumento di agenti per pattugliare tutto il territorio lombardo dove proliferano moschee abusive. Ora confidiamo che il neo ministro Minniti, che si è sempre occupato di intelligence e servizi, dimostri maggiore attenzione verso la Lombardia e quanto sta accadendo sul suo territorio diventato l’epicentro di attività e movimenti di jihadisti e foreign fighter”, hanno tuonato i deputati della Lega Nord Paolo Grimoldi, Segretario della Lega Lombarda, e Nicola Molteni. Che poi hanno aggiunto: "Dal 2004 ad oggi ben presunti terroristi, frequentatori e ai vertici della moschea di via Pino a Como, sono stati allontanati dal territorio nazionale ben 4 soggetti radicalizzati perché ritenuti pericolosi e con legami con il fondamentalismo islamico. La moschea di Como di via Pino va chiusa immediatamente non essendo un luogo di cultura ma di proselitismo e reclutamento del fondamentalismo islamico. Servono i sigilli a questo finto centro culturale islamico.

Presenteremo interrogazione urgentissima al ministero, per chiedere la chiusura della moschea di via Pino, ma anche il potenziamento delle forze di polizia a presidio del territorio lombardo".

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