Cronache

Il Comune è allo sfascio e Marino pensa ai corsi sui diritti omosessuali

Il sindaco vuole "aggiornare" i dipendenti contro il rischio discriminazioni di genere. Fdi: "Finanzia associazioni Lgbt"

Il Comune è allo sfascio e Marino pensa ai corsi sui diritti omosessuali

Seminari destinati ai dipendenti del Comune di Roma su pregiudizi e discriminazioni di genere curati dall'Istituto di Studi Esperenziali Etico Olistici; dall'Associazione Dì Gay project-DGP e ancora da Arcilesbica; Associazione Punto D; Associazione Genere Femminile. In una città priva di un sistema di trasporti decente, martoriata dalla criminalità, strozzata da affaristi mafiosi, governata da politici che finiscono puntualmente davanti ai magistrati per corruzione, la giunta Pd ritiene che la priorità per i suoi dipendenti sia seguire corsi sulle discriminazioni di genere. Come se ai passeggeri di una nave che affonda invece di dare un giubbotto salvagente dessero un manuale di galateo. Ma si tratta di «indispensabili» corsi di aggiornamento professionale o soltanto di un modo per finanziare arbitrariamente associazioni vicine a Sel che si occupano dei diritti gay e delle tematiche Lgbt? Il sospetto è venuto a Fabrizio Ghera, capogruppo di Fratelli d'Italia al Campidoglio, che in un'interrogazione ha chiesto chiarimenti al sindaco Ignazio Marino. Ghera, scorrendo le pagine del sito istituzionale di Roma Capitale, nelle pagine del Dipartimento Organizzazione e Risorse Umane è stato colpito dalla notizia dell'avvio di una serie di seminari «scientifici» destinati ai dipendenti di Roma Capitale. I seminari hanno ciascuno una durata di sei ore e si terranno fino alla fine dell'anno. Ghera fa notare che i seminari si svolgeranno nell'orario di lavoro dei dipendenti e che al di fuori di quell'orario la frequentazione alle lezioni verrà comunque considerata come orario di recupero. In teoria questi corsi hanno lo scopo di migliorare le competenze e sviluppare la professionalità specifica dei dipendenti comunali ma Ghera nutre forti perplessità sul fatto che le tematiche sulle quali sono incentrati i seminari possano davvero essere utili a «favorire l'adeguamento delle competenze possedute alle innovazioni dei processi di lavoro, con particolare riferimento all'utilizzo delle nuove tecnologie».

«In tutti questi anni neppure una volta è mai stato registrato il caso di un cittadino discriminato in base al genere all'interno dell'amministrazione comunale - fa osservare Ghera - Nessun impiegato ha mai avuto problemi a rilasciare un documento di identità o ad un certificato ad una persona perché omosessuale. Non riesco davvero a capire a che cosa servano questi corsi».

Un'idea veramente Ghera l'avrebbe. «Non vorrei si trattasse semplicemente di un modo surrettizio per finanziare associazioni vicine ad una parte politica ovvero Sel, rappresentata in consiglio da Imma Battaglia», attacca il consigliere di FdI che fa notare come la giunta di Marino metta in primo piano il riconoscimento dei diritti omosessuali trascurando problemi che invece riguardano tutti, anche i gay, come la casa e il lavoro. «Voglio risposte certe dall'amministrazione ma per il momento l'interrogazione non è stata presa in considerazione», prosegue Ghera.

Le domande di FdI sono quelle che probabilmente qualsiasi cittadino romano porrebbe al sindaco. Prima di tutto quali siano i motivi che hanno spinto ad organizzare seminari di aggiornamento professionale su questi specifici argomenti e quali benefici si ritiene possano trarne i dipendenti da punto di vista del rendimento lavorativo. E soprattutto, scrive Ghera nell'interrogazione, «quanto è stato speso dall'Amministrazione per l'organizzazione di questi seminari e che compensi riceveranno i soggetti che li terranno». A quanto risulta a Ghera poi non sono stati eseguiti bandi pubblici né è avvenuto alcun tipo di selezione per scegliere quali corsi introdurre e quali organizzazioni interpellare a spese del Campidoglio, ovvero a carico delle casse comunali. Dunque Ghera chiede pure i «nomi dei relatori che tengono i seminari, i loro curriculum e se abbiano competenze professionali nel campo dell'insegnamento».

Ghera giudica «gravissimo si continui a tagliare i fondi destinati al sociale e alle famiglie e si trovi invece il modo di finanziare corsi inutili».

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