Cronache

Condannato a due anni il candidato grillino arrestato a novembre

Fabrizio La Gaipa, titolare di un albergo ad Agrigento, era stato arrestato con l'accusa di estorsione verso i dipendenti nel mese di novembre: primo dei non eletti nella lista del M5S alle regionali, nelle scorse ore il via libera al patteggiamento della pena

Condannato a due anni il candidato grillino arrestato a novembre

La vicenda sotto il profilo giudiziario è ufficialmente chiusa, sembra destinata invece a rimanere aperta sul fronte politico: il riferimento è al caso che a novembre, subito dopo le elezioni regionali siciliane, ha riguardato l’imprenditore Fabrizio La Gaipa, titolare di un albergo presso la frazione balneare agrigentina di San Leone, accusato di estorsione in quanto avrebbe richiesto indietro ad alcuni suoi dipendenti lo stipendio erogato in busta paga.

Fabrizio La Gaipa, oltre ad essere noto per la sua attività imprenditoriale, in quei giorni era anche al centro della cronaca politica in quanto primo dei non eletti nella lista del Movimento Cinque Stelle presso il collegio di Agrigento nelle regionali siciliane del 5 novembre scorso; l’arresto in regime di detenzione domiciliare, ha creato non poco clamore anche oltre lo stretto, con i grillini costretti a subire e ad incassare il colpo dato dal “contrappasso” di una campagna elettorale giocata proprio sulla necessità di presentare delle liste pulite.

Il Tribunale di Agrigento ha accolto nelle scorse ore la richiesta di patteggiamento sia di Fabrizio La Gaipa, che del fratello Salvatore: al primo sono stati inflitti due anni di reclusione, al secondo invece un anno ed otto mesi, con pena sospesa per entrambi con la condizionale.

Ad incastrare Fabrizio La Gaipa è stata un’intercettazione consegnata alla polizia nello scorso mese di settembre; in particolare, la registrazione risaliva al 19 gennaio 2017 ed è stata effettuata da Ivan Italia, ex dipendente della struttura alberghiera agrigentina ed attivista del Movimento Cinque Stelle, il quale ha in seguito affermato di aver voluto intercettare e conservare quella conversazione per auto tutelarsi in caso di richieste di chiarimento dell’Agenzia delle Entrate.

La tesi difensiva di La Gaipa, ha però in qualche modo messo in relazione l’uscita dell’intercettazione con il movente politico; secondo i legali dell’imprenditore, ci sarebbero stati asti interni al Movimento ed al meetup agrigentino dei grillini alla base della decisione di far arrivare all’interno degli uffici della Questura l’intercettazione compromettente. In poche parole, i difensori di Fabrizio La Gaipa hanno provato a spiegare il tentativo di incastrare l’assistito per motivi meramente politici e legati a dissidi interni al Movimento.

Pur tuttavia, alla fine la difesa ha optato per il patteggiamento e quindi per l’unica via che ha potuto impedire all’ex candidato grillino di evitare il carcere; ma politicamente il fatto potrebbe avere ulteriori strascichi, proprio perché i presunti contrasti interni al Movimento sarebbero comunque reali ed ancora oggi non sopiti.

Il fatto non sembra comunque aver condizionato il giudizio degli elettori sui grillini; nelle ultime legislative, nel collegio di Agrigento il Movimento fondato da Grillo e Casaleggio ha ottenuto più del 50% dei consensi.

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