Cronache

Coniugi uccisi in Colombia, forse un'esecuzione

Ma la polizia non esclude la rapina, ipotesi sostenuta dai famigliari di Roberto

Coniugi uccisi in Colombia, forse un'esecuzione

Potrebbe essere stata un'esecuzione, l'uccisione dei due coniugi di Barbania, Roberto Gaiottino e Claudia Patricia Zabala Dominguez, avvenuta lo scorso sabato in Colombia.

Si erano conosciuti nel 2013, Roberto e Claudia, grazie a un incontro casuale in un albergo vicino a Bogotà, dove era in corso una convention di imprenditori internazionali, alla quale il 44enne del Canavese stava partecipando. Lì, Claudia faceva la hostess.

Poco dopo era iniziata la loro relazione e nel 2015 i due si erano sposati. Lui un imprenditore edile, con una ditta avviata in Italia e desideroso di allargare i suoi affari all'estero. Lei una modella, che aveva studiato in una scuola d'arte e sapeva ballare e cantare. Iniziano la loro vita insieme, tra vacanze, anniversari, viaggi. Una felicità affidata in alcuni casi anche ai profili Facebook, che ritraggono i coniungi sorridenti e innamorati.

Entrambi legati alla Colombia: paese d'origine della donna e nuovo orizzonte per gli affari di Roberto. Così la società di Gaiottino, la Mivilla, aveva iniziato a lavorare anche oltreoceano, forse anche con l'aiuto di Claudia che aveva permesso al marito di creare contatti a un certo livello, nel quartiere Magdalena, frequantato di coniugi. I committenti erano spesso persone facoltose, come testimoniano le richieste di ville, case di lusso e loft che arrivavano all'imprenditore italiano. Un business molto vantaggioso, grazie al quale la Mivilla aveva iniziato a prendere piede. Una novità che potrebbe essersi scontrata con le imprese legate al narcotraffico.

Due le ipotesi sulle quali indaga la polizia locale, con la quale la Farnesina è in stretto contatto. Da una parte ha preso luogo l'idea che si sia trattato di una rapina finita male, da parte di criminali che puntavano al denato dell coppia. Questa sarebbe, secondo la famiglia di Roberto, l'eventualità più probabile. Infatti, il fratello dell'uomo, Diego Gaiottino, sostiene che "Roberto non aveva attività imprenditoriali così importanti da metterlo a rischio. Li hanno derubati", come ha riportato La Stampa.

Tuttavia, le dinamiche degli omicidi fanno pensare a un'esecuzione, più che a una rapina. Il killer infatti, secondo i testimoni, ha sparato dritto alla testa delle vittime, non appena i due sono usciti dal locale. L'uomo ha poi raggiunto a piedi un'auto che lo aspettava ed è fuggito, insieme al complice. Segni che fanno pensare che il killer aspettasse la coppia fuori dal ristorante e che l'agguato fosse stato preparato.

Per chiarire le dinamiche e i motivi el delitto sono in corso le indagini da parte delle forze dell'ordine locali, che hanno disposto l'autopsia sui due corpi e sequestrato computer e cellulari delle vittime.

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