Cronache

Prodotti falsi e merce tossica. Così la Cina invade il mercato

La rotta dei container fino all'Italia. Abbiamo parlato con chi combatte i "tarocchi"

Prodotti falsi e merce tossica. Così la Cina invade il mercato

Il mercato italiano è inquinato da milioni di prodotti contraffatti. Quasi tutti provenienti dalla Cina. Dalle borse alle scarpe, dagli elettrodomestici ai giocattoli, e, passando per le sigarette, si arriva addirittura ad alimenti e farmaci.

Ogni giorno, gli uomini della guardia di finanza sequestrano, dalla Lombardia alla Sicilia, milioni di articoli fasulli. Inutile dire che si tratta di prodotti pericolosi. Nocivi per la salute dell’uomo. Come il concentrato di pomodoro cinese, la carne, la pasta, il vino, le uova liofilizzate. E non solo, perché anche le t-shirt, i pantaloni, gli orologi, le collane sono pericolosi.

A lanciare l’allarme i dermatologi: “Il rischio di dermatiti o, addirittura, di altre patologie più gravi che si possono verificare al contatto dell’epidermide con i prodotti non a norma contenenti sostanze tossiche e nocive per la salute è altissimo.” Dunque, vale la pena rischiare?

Tutta la merce “taroccata” arriva nel Belpaese, seguendo la rotta “dragon” (mega navi container provenienti dall’Asia orientale cariche di “spazzatura”), e finisce sulle bancarelle dei mercati, il più delle volte gestite da immigrati irregolari o, nel peggiore dei casi, fin dentro ai negozi gestiti direttamente da mercanti cinesi senza scrupoli. Ad intercettarli sulle banchine dei porti italiani i finanzieri che, con controlli mirati, spesso individuano e sequestrano la merce.

Come a Gioia Tauro, uno dei porti più grandi del Mediterraneo dove i container sospetti vengono aperti ed ispezionati minuziosamente. Gli articoli rinvenuti sono privi del marchio CE e delle indicazioni sulla loro composizione, qualità e origine. Talvolta, invece, il marchio CE è contraffatto. Come anche l’etichetta. Dunque, bisogna fare molta attenzione a quello che si compra e, soprattutto, in quale negozio si compra.

La Cina si conferma essere la centrale mondiale della falsificazione. In Italia, solo nel 2016, sono stati sequestrati più di 120 milioni di prodotti illegali, insieme a 170 mila chili e 562 mila litri di prodotti alimentari tolti dal mercato.

8 mila, invece, le persone denunciate.

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