Cronache

Roma, nella frutteria egiziana false cittadinanze agli stranieri

Un'operazione che ha portato all'arresto di sei persone e diciannove indagati: un'organizzazione criminale dedita alla corruzione per il rilascio della cittadinanza italiana

Roma, nella frutteria egiziana false cittadinanze agli stranieri

Corruzione per l'ottenimento della cittadinanza italiana. È quanto emerso dall'operazione della Polizia Postale e delle Comunicazioni che è riuscita a smantellare un'organizzazione criminale che chiedeva soldi in cambio di facile ottenimento della cittadinanza italiana. In tutto sono state effettuate diciannove perquisizioni nei confronti di diciannove indagati e ci sono stati sei arresti. La Procura della Repubblica di Roma ha già firmato i primi decreti di revoca per lo status di cittadino italiano ad alcuni stranieri che avevano usufruito di questo corrotto sistema per l'ottenimento della cittadinanza. In tutto sarebbero 1.500 le pratiche che gli agenti si stanno preparando a contestare in queste ore, grazie anche alla verifica degli specialisti del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Criptiche (Cnaipic).

Tutto il sistema è stato ricostruito anche grazie a dei veri e propri libri mastri che servivano ad annotare tutti i pagamenti per poter proseguire nella pratica. Corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, favoreggiamento, detenzione abusiva di codici di accesso a sistema informatico, accesso abusivo al sistema informatico SICITT del Dipartimento Libertà Civili ed Immigrazione del Ministro degli Interni e altre accuse saranno formalizzate nei confronti di 19 (per ora) di cui sei già sono finiti in carcere si legge sull'Agi.

La centrale operativa era all'interno di un locale gestito da un egiziano. Grazie all'intercettazioni ambientali è stato possibile ricostruire il tutto e arrivare alla radice di questo complesso sistema. Proprio all'interno di quel locale avvenivano scambio di pratiche, pagamento in contanti per l'ottenimento di favori ecc.. I prezzi variavano in base ad un vero e proprio tariffario applicato e si potevano superare anche i mille euro.

In tutto sono stati sequestrati più di 135mila euro, tutti nel corso delle operazioni di perquisizione che potrebbero provenire per l'appunto da quest'attività criminale.

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