Cronache

Corruzione e riciclaggio, decine di arresti a Roma

Politici, dirigenti pubblici e imprenditori in un giro per ottenere appalti

Corruzione e riciclaggio, decine di arresti a Roma

C'erano politici, dirigenti pubblici e imprenditori nel mirino di un'operazione per cui sono scesi in campo centinaia di finanzieri, impegnati nel contrasto di un vasto giro di corruzione e riciclaggio, per cui sono contestati reati come l'associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale.

L'accusa è che per ottenere commesse da ministeri ed enti statali si elargissero mazzette, in un giro che univa politici, funzionari e imprenditori per spartirsi gli appalti. Decine gli arresti scattati questa mattina, con centinaia di perquisizioni in diverse città italiane, ma principalmente a Roma.

Sono stati sequestrati più di 1,2 milioni di euro tra immobili, conti correnti e quote societarie a carico di altrettanti indagati, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, corruzione e riciclaggio, truffa ai danni dello Stato e appropriazione indebita.

Nelle indagini è coinvolto anche un parlamentare di Ncd, Antonio Marotta, che stando alla richiesta di arresto doveva rispondere di associazione per delinquere (ipotesi esclusa dal gip), corruzione (riqualificata come traffico di influenze illecite) e riciclaggio (derubricato in ricettazione). Considerato sussistente solo un caso di finanziamento illecito su tre.

Al centro del sistema criminale si trovava invece il faccendiere Raffaele Pizza, fratello del politico calabrese Giuseppe, ex sottosegretario del governo Berlusconi, che è invece indagato per il reato di riciclaggio.

Secondo gli investigatori, "sfruttando i legami stabili con la 'politica', si adoperava anche per favorire la nomina, ai vertici di enti e di società pubbliche, di persone a lui vicine, così acquisendo ragioni di credito nei confronti di queste che, riconoscenti, risultavano permeabili alle sue richieste".

Grazie al pagamento di tangenti, dicono le prime informazioni sul caso, la rete sotto indagine avrebbe ottenuto appalti per servizi da fornire a enti statali e ministeri, per realizzare opere con materiali di qualità inferiore a quelli normalmente utilizzati.

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