Cronache

Così i vecchi controsoffitti rinascono a nuova vita Rispamio e benefici «green»

Così i vecchi controsoffitti rinascono a nuova vita Rispamio e benefici «green»

Cosa succede ai vecchi pannelli per controsoffitti che sono rimossi in seguito a ristrutturazioni o demolizioni di immobili? Normalmente sono conferiti in discarica, con costi di trasporto e smaltimento non trascurabili. A questi costi vanno aggiunti quelli ambientali. I produttori di nuovi controsoffitti e lastre di isolamento, infatti, tendono a utilizzare materie prime estratte dall'ambiente naturale, le quali vengono immesse in processi di lavorazione molto energivori, che provocano elevate emissioni di CO2. Tutti questi impatti sull'ambiente e sui portafogli possono essere significativamente ridotti applicando una filosofia chiamata Cradle to Cradle (C2C): dalla culla alla culla. Ad applicare questa visione nel settore dei pannelli per controsoffitti in fibra o lana minerale è la multinazionale americana Armstrong Building Products (Abp). Il riciclo di pannelli per l'Europa avviene all'interno dello stabilimento Armstrong, di Pontarlier, nella regione francese della Franca Contea, a poche centinaia di chilometri dal Nord Italia e a due passi dalla Svizzera. «Il nostro pannello Perla OP 0.95 - dice Jeremy Sumeray, responsabile della sostenibilità di Abp nella regione Europa, Medio Oriente e Africa - è il primo prodotto del settore nel nostro continente a poter vantare la certificazione C2C». Perla OP 0.95 è fatto per il 53% di materiale riciclato, assicura ottime prestazioni per quanto riguarda l'assorbimento acustico, la rifrazione della luce, la resistenza al fuoco e all'umidità relativa. Come intende espandere Armstrong Building Products la sua produzione di pannelli che mirano a contenere materiali riciclati per una percentuale che può variare fra il 42 e l'80%, e a essere, a fine vita, riciclabili al 100%? La multinazionale ha varato il programma di Riciclo dei Pannelli Fine Vita.

«Al momento - spiega Sumeray - siamo già molto avanti in Francia e in Inghilterra, mentre in Italia siamo appena partiti». Il progetto prevede il ritiro gratuito dei pannelli presso i cantieri, il loro stoccaggio presso magazzini di distributori, e il trasporto allo stabilimento di Pontarlier. I pannelli, di qualsiasi produttore, devono essere stati fabbricati dopo l'1 gennaio 2000, a garanzia della qualità dei materiali utilizzati, e in Italia è previsto un quantitativo minimo di 2.000 metri quadrati. Un addetto di Armstrong Building Products visita il cantiere prima di autorizzare il programma. In caso positivo, ai demolitori è richiesto solo di preparare pallet con i pannelli pre-caricati.

Ora l'azienda è impegnata in un piano di sensibilizzazione nei confronti di architetti, demolitori, installatori e distributori.

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