Cronache

Così la processionaria può essere dannosa per l'uomo

Il caso delle due bimbe di Bordighera ci consente di sottolineare, ancora una volta, i rischi comportati dal contatto con la processionaria

Così la processionaria può essere dannosa per l'uomo

Il caso di Bordighera, il comune dove due bimbe hanno contratto delle ustioni in seguito a un contatto avuto con la peluria di una processionaria all'asilo, ha riportato in auge la pericolosità di un insetto che non di rado viene sottovalutato sotto quel punto di vista. La vicenda sta facendo parlare di sé anche per via della scelta di chiudere l'asilo interessato. Adesso c'è una bonifica da fare. Ma perché bisogna fare attenzione quando ci si trova nei pressi di un Thaumetopoea pityocampa, che è poi il nome scientifico del lepidottero in questione? Le ragioni sono più d'una.

La caratteristica più nota della processionaria è quella di urticare le persone e gli animali che per sbaglio o per sbadataggine ne toccano la peluria. Questo animale viene debellato, pure per mezzo di azioni legislative, perché ritenuto dannoso in genere. Anche l'ambiente rischia di veder compromessi alcuni dei suoi habitat a causa della proliferazione di questo lepidottero: attacca le foglie dei pini e di altre tipologie di alberi, mettendone a rischio la tenuta. L'uomo, però, può davvero inciampare in reazioni tanto spiacevoli quanto rilevanti da un punto di vista medico: dermatite, reazioni irritanti e choc anafilattico sono i tre pericoli maggiori, ma vale la pena citare pure la congiuntivite, il rossore, il bruciore (tutti e tre in riferimento agli occhi) e, ancora, alcui disturbi delle vie respiratorie, oltre che la possibile infiammazione della bocca e dell'apparato digerente. A elencare queste tipologie di conseguenze del contatto con la processionaria, tra gli altri, è stato Il Corriere della Sera.

C'è, com'è naturale che sia, un periodo di tempo in cui bisogna prestare più attenzione: la primavera coincide con lo stato larvale. Bisogna sottolineare pure come alcuni soggetti corrano rischi maggiori rispetto ad altri. Il quotidiano già citato evidenzia come i bambini, che magari sono soliti giocare per terra, abbiano qualche possibilità in più d'incontrare questo insetto. Medesimo discorso può essere fatto per i nostri amici a quattro zampe.

Esistono, infine, dei comportamenti che vale la pena mettere in atto una volta accortisi di essere venuto a contatto con questo lepidottero: lavarsi, anzitutto, e telefonare al medico, che prescriverà la terapia necessaria a curare le conseguenze del brutto incontro avuto.

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