Cronache

"Così si raddoppia la produzione ma si tutelano i bovini e si abbatte l'inquinamento"

L'esperienza del Gruppo Brazzale da Vicenza al Brasile

"Così si raddoppia la produzione ma si tutelano i bovini e si abbatte l'inquinamento"

Si chiama «Silvi Pastoril» ed è un innovativo sistema colturale impiantato in Brasile nella regione del Mato Grosso do Sul da un’azienda del Vicentino. Il gruppo Brazzale, grazie a tecniche innovative, ha creato un allevamento di bovini per la produzione di latte e carne nel quale gli animali pascolano liberamente in un’area di 650 ettari. Il territorio interessato ha subìto una trasformazione benefica con la piantumazione di trecento alberi per ogni bovino allevato per un totale di circa 600mila esemplari ad alto fusto tra i quali si aggirano duemila capi di bestiame.

Il sistema «Silvi Pastoril», presentato a Palazzo Parigi, a detta di Roberto e Piercristiano Brazzale, incrementa di oltre il doppio la produzione di carne, ma riduce di dieci volte l’impatto ambientale, portando al minimo le emissioni di Co2 nell’atmosfera. «Un risultato prestigioso - dicono i titolari dell’industria zootecnica - frutto di tecniche sperimentate da anni per far fronte alla richiesta di carne destinata ad aumentare sensibilmente da qui al 2050».

Il gruppo Brazzale, attivo dal 1784, e nato nell’altopiano di Asiago, dove produce latte e formaggi, non è nuovo ad esperienze di lavoro e allevamento fuori dai confini nazionali. Nel 2000 infatti ha lanciato un progetto innovativo in Moravia, nella Repubblica Ceca dove le condizioni climatiche favoriscono l’allevamento e le colture. Ora, con l’azienda agricola Ouro Branco, sviluppa il progetto «Silvi Pastoril» che consente agli animali di crescere in modo naturale e spontaneo, senza alcuna contaminazione ambientale, favorendo così la produzione di latte, privo di qualsiasi apporto che non sia assolutamente ecologico.

La piantagione degli alberi è infatti funzionale alla creazione di un ecosistema ideale per la crescita dei bovini.

Commenti