Cronache

Cosa resta del Fuorisalone

Se Milano fosse un sistema planetario, il Salone del Mobile sarebbe la stella centrale; il Fuorisalone, la miriade di pianeti, satelliti e asteroidi che ci girano intorno

Cosa resta del Fuorisalone

Se Milano fosse un sistema planetario, il Salone del Mobile sarebbe la stella centrale; il Fuorisalone, la miriade di pianeti, satelliti e asteroidi che ci girano intorno. Quest'anno, gli eventi erano 1148 per 6 giorni, su tutto il territorio di Milano e oltre; migliaia di persone sono arrivate in città apposta per parteciparvi. Cifre astronomiche, appunto. Che hanno avuto un impatto sull'economia locale più ordinaria - basti pensare a tassisti e commercianti - ma anche su attività meno convenzionali, come quelle degli artisti di strada. Chi si è avventurato alla scoperta del Fuorisalone 2016 ha visto installazioni di designer giovani e indipendenti, desiderosi di farsi conoscere, e prodotti di designer già affermati che collaborano coi grandi brand; ha visto i metodi del design applicati ai campi più diversi, dall'arredamento all'abbigliamento, dalla cucina alla musica; e poi ha trovato mostre d'arte temporanee, ristoranti temporanei, palazzi storici aperti temporaneamente al pubblico. Il Fuorisalone respira al ritmo del salone e trae il proprio appeal anche dal fatto stesso di essere una manifestazione effimera.

I percorsi suggeriti per questa edizione erano 11, ma i veri centri focali restano tre, quelli con le identità più chiare: le vie Tortona e Savona, che sono il fulcro storico; via Ventura e dintorni, a Lambrate, dove lo scenario post-industriale fa da cornice a un'atmosfera simile a quella di un festival nordeuropeo; e infine la zona del centro, dove i promotori degli eventi sono principalmente boutique di moda o negozi d'arredamento tra Brera e via Montenapoleone. Fa eccezione l'Università Statale, che ha vibrazioni più giovani e tutte sue, di certo non orientate al marketing.

Il G-mobile ha scelto di raccontare questa galassia di iniziative sguinzagliando per Milano 15 reporter, studenti del Master di giornalismo dell'Università IULM, armati di smartphone Stonex e dell'app Ciao IM. Nella maggior parte dei casi, i video, le foto e gli articoli che i lettori hanno potuto vedere sono stati caricati "in diretta", usando gli smartphone stessi. È una corrispondenza significativa che sia stato proprio grazie al design, cioè alla ricerca e progettazione tecnologica, se abbiamo potuto descrivere la manifestazione e consigliare ai visitatori cosa seguire e cosa no. Se il Fuorisalone riscuote sempre tanto successo, forse è anche per l'impatto che il design ha sulle vite di tutti e sul lavoro di tutti.
L'edizione 2016 si chiude stasera; è presto per raccogliere tutti i dati e tracciare un bilancio definitivo, ammesso che sia possibile. Tra i frequentatori più assidui di feste e aperitivi, va detto, circola la voce che gli eventi notturni legati alla manifestazione non permettano più le bevute gratis di un tempo. Se questo sia un segno positivo o negativo per lo stato di salute del Fuorisalone, chissà. In ogni caso, per bevitori e non bevitori, l'appuntamento è ai party dell'anno prossimo.

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