Cronache

Crisi, l'ira dei pensionati: "Salvate i nostri redditi, basta tagli sul nostro futuro"

Otto milioni di italiani percepiscono meno di 1000 euro di pensione al mese. Ieri in piazza per chiedere al governo di sostenere il potere d’acquisto delle pensioni

Crisi, l'ira dei pensionati:  "Salvate i nostri redditi, basta tagli sul nostro futuro"

Otto milioni di italiani percepiscono meno di 1000 euro di pensione al mese, di questi circa due milioni e mezzo, in maggioranza donne, non arrivano a 500 euro. Molti di loro si sono dati appuntamento oggi a Roma, Milano e Bari per aderire alle tre manifestazioni indette dai sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil per chiedere al governo, al Parlamento, alle istituzioni locali di intervenire concretamente e con urgenza per sostenere il potere d’acquisto delle pensioni e per una nuova politica fiscale basata sul principio dell’equità (guarda la video inchiesta).

“C’è un problema che riguarda la tutela del reddito da pensione – ha spiegato ai nostri microfoni il segretario generale Spi-Cgil, Carla Cantone - perché i pensionati sono quelli che hanno il reddito più basso d’Europa, quelli che pagano le tasse più alte d’Europa e hanno il welfare più scalcinato d’Europa. Noi chiediamo che l’Italia torni ad essere un Paese normale per mettere in condizioni civili, quntomeno con un minimo di benessere, i pensionati”. "Ci vogliono politiche - ha continuato Cantone - che siano davvero eque visto che quelle messe in atto finora di equo non hanno avuto nulla. E' giunta l'ora che i sacrifici siano equamente distribuiti perché non è possibile che a pagare siano sempre e solo le fasce più deboli del paese, ovvero i pensionati, i lavoratori e i giovani mentre c'é chi non ha ancora mai pagato".

E parlando di pensioni e lavoro non poteva mancare un pensiero anche per l’attuale ministro del lavoro. “La Fornero ritiri la riforma delle pensioni! Non è servita alla crisi - continua Cantone - ma serve solo a far star male le persone. Fa cassa ma riduce il paese in povertà. Per quel che riguarda il disegno di legge sul mercato del lavoro Squinzi l’ha definita una boiata ma io credo sia molto peggio nel senso che con quella riforma del mercato del lavoro non si produce né occupazione, né sviluppo. In questi mesi ne ho sentite davvero di tutti i colori persino che chi farà i sacrifici andrà in paradiso. Ebbene io oggi da qui rispondo che siamo disposti a fare anche un’anticamera di purgatorio! Preferisco stare in un paradiso terreno piuttosto che terrestre!”

Da Milano poi, in un affollato teatro Arcimboldi, il segretario generale della Fnp-Cisl, Gigi Bonfanti, chiudendo la manifestazione ha puntato il dito contro tutti gli sprechi della spesa pubblica che vanno a gravare sulle spalle di pensionati e lavoratori dipendenti. "Non è più possibile tollerare - ha affermato Bonfanti - il continuo sperpero di soldi pubblici che viene puntualmente colmato da tasse che colpiscono anziani e lavoratori. E' giunto il momento di mettere in atto un'efficace lotta all'evasione fiscale".

"Nessuna politica di rilancio dell'Italia sarà possibile - ha concluso da Bari il segretario generale Uilp, Romano Bellissima - ignorando la condizione degli anziani, che costituiscono il 20% della popolazione.

Se si continuerà in modo ottuso a ridurre il potere d'acquisto delle pensioni, a tagliare il welfare, a tartassare i pensionati con una pressione fiscale ormai insostenibile, i consumi degli anziani si ridurranno ulteriormente e sarà sempre più difficile per l'Italia uscire dalla recessione e dalla crisi".

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