Cronache

"Infame, via da Brindisi". Così la Cucchi incita i violenti contro l'agente indagato

Spunta una scritta contro il carabiniere indagato per la morte di Cucchi. Parla il suo legale: "dopo il post è stato sommerso da minacce di morte rivolte a lui e ai suoi familiari”

"Infame, via da Brindisi". Così la Cucchi incita i violenti contro l'agente indagato

A distanza di tempo, continua a far parlare il caso Cucchi. Dopo che nei giorni scorsi, la sorella di Cucchi aveva condiviso su Facebook la foto del carabiniere indagato del pestaggio del ragazzo, sollevando un vespaio di polemiche; adesso spunta anche una scritta minatoria: “Via gli infami da Brindisi. Cucchi vive”.

La scritta è comparsa sul muro di uno dei viali più trafficati della città di cui è originario Francesco Tedesco, il carabiniere che sarebbe ritenuto colpevole della morte di Stefano Cucchi. La firma in calce al messaggio è quella della Curva Sud, il settore del tifo organizzato della squadra di calcio brindisina. La scritta è comparsa nella notte tra martedì e mercoledì, due giorni dopo la polemica scoppiata in seguito allo scatto condiviso daIlaria Cucchi che aveva spiegato di volersi “fare del male” nel “vedere le facce di coloro che si sono vantati di aver pestato mio fratello, coloro che si sono divertiti a farlo”.

cucchi

In un post pubblicato alcune ore dopo, la sorella di Stefano Cucchi, che si è sempre battuta perché la verità sulla morte del fratello emergesse, si era giustificata sostenendo di aver condiviso la foto solo per far capire: “Il senso è che Stefano era la metà di questa persona. Se poi lei si sente offeso da questa foto – aveva scritto rispondendo a un commento – posso solo dire che non l’ho messa io su Facebook”. Dopo il post pubblicato da Ilaria Cucchi su Facebook, adesso piovono minacce sul carabiniere: "è stato sommerso da minacce di morte rivolte a lui e ai suoi familiari".

Lo sostiene l’avvocato del militare, Eugenio Pini, che annuncia azioni giudiziarie: "Oltre a querelare Ilaria Cucchi per diffamazione - avverte - denunceremo anche gli autori delle minacce".

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