Cronache

Daniele, il chirurgo che fa trapianti a Capodanno: "Sono fiero, ma stanco"

Il post del dottore, pubblicato su Facebook, è diventato virale

Daniele, il chirurgo che fa trapianti a Capodanno: "Sono fiero, ma stanco"

Al lavoro anche la notte di Capodanno, così come spesso gli capita a Natale, Pasqua e Ferragosto. Daniele Pezzati ha lasciato moglie e figli per andare a lavorare: fa il chirurgo, nel centro di Pisa, specializzato in trapianti e non può permettersi di lavorare 7 ore al giorno come Checco Zalone che in Quo vado? ha il "posto fisso".

Sta diventando virale il post che il chirurgo ha condiviso su Facebook il 31 dicembre, facendo gli auguri di buon anno in anticipo, alle 14.15, perché"stasera sarò troppo impegnato per farli: stranamente devo andare al lavoro". Un San Silvestro passato in ospedale:"Stanotte abbiamo eseguito il trapianto di fegato numero 160 dall’inizio dell’anno. Si tratta di un record per il centro di Pisa e l’ennesimo primato italiano", racconta il dottore, che non è riuscito nemmeno a festeggiare "perché siamo ripartiti subito per prelevare un altro fegato per il trapianto 161".

Un'eccellenza che, però, non viene riconosciuta, tanto che c'è l'intenzione di aprire un "inutile ulteriore centro a Firenze". Il centro di Pisa ha festeggiato a maggio 2mila trapianti, in 22 anni, ma la relazione del Centro nazionale trapianti gli ha assegnato un voto appena sufficiente, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera. Per questo, Pezzati è amareggiato per il mancato riconoscimento da parte di chi "dormiva comodamente nel proprio letto", mentre lui e tanti suoi colleghi facevano"oltre cento notti di lavoro nel 2018, 700 ore di lavoro notturno, migliaia di km in auto aereo ed elicottero per andare a prelevare organi".

È un post che raccoglie lo sfogo di un uomo che fa un lavoro di cui va fiero e che ama, anche se questo vuol dire non poter giocare con suo figlio o stare insieme a sua moglie durante le feste: "Ieri sera mio figlio Federico era triste perché non giocavo con lui e me ne andavo a lavoro. Io più triste di lui gli ho risposto che dovevo aiutare un tato che stava male. Non sa cosa vuol dire ma dice con fierezza che il suo babbo fa i trapianti e lo vuole fare pure lui".

Ma, nonostante l'amore per il suo lavoro, Pezzati dichiara di essere"stanco di vedere la sanità gestita da politici incompetenti che mi spremono come un limone non riconoscendo il sacrificio che costa fare ciò che faccio".

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